giovedì, Aprile 25, 2024
Il Parco Paranoico

Unfold The God Man, Psychonaut

Mik Brigante Sanseverino Aprile 7, 2020 Dischi Nessun commento su Unfold The God Man, Psychonaut

Gli Psychonaut sono una perfetta sintesi di presente e passato: hanno riplasmato i suoni acidi, psichedelici e viscerali più puri e coinvolgenti, quelli degli anni Settanta, donando loro tutta la robustezza, la corposità e la potenza delle sonorità metalliche più interessanti ed attuali. L’hard-rock e lo psychedelic rock, con le loro atmosfere elettriche, blueseggianti e spaziali, sono stati ridisegnati, ampliati e resi più incisivi e travolgenti attraverso le contaminazioni e le sperimentazioni a base di sludge, stoner e doom metal. Ed è così, cercando la strada nel buio del nostro inconscio, che nasce “Unfold The God Man”; è così che nascono i suoi riff massicci, le perfette progressioni sonore che ti entrano dritte in testa e la passione di esplorare nuovi pianeti musicali, facendo passare le suadenti atmosfere dei PinkFloyd, le lunghe divagazioni e le complesse sovrastrutture dei Tool, le roboanti escursioni chitarristiche dei Mastodon ed il flusso di coscienza dei Neurosis nel tritacarne post-metallico che hanno loro stessi sognato, concepito, progettato ed assemblato. Ecco, dunque, la Terra, la madre, il principio femminile che accoglie, ama e consente alla vita di esistere, conducendoci alla consapevolezza della nostra dimensione creatrice, ma facendoci anche percepire la sua dimensione complementare maschile, perché, per essere liberi, è necessario integrare e far maturare i diversi aspetti della nostra personalità.

Le ambientazioni si susseguono con continuità, a volte sono sinistre, altre volte rassicuranti, l’aria ha il sapore dello zolfo, poi quello dell’incenso, mentre un muro di suono si erge, maestoso, dinanzi alle nostre menti sempre più spalancate, alle nostre menti sempre più curiose, alle nostre menti sempre più desiderose di conoscere il mondo e carpire i segreti più misteriosi del cosmo.

I 70 minuti del disco ci danno la sensazione fisica e concreta di qualcosa di compiuto e completo; tutta la sua energia, tutte le sue vibrazioni, positive e negative, malevoli e benevole, sono finalizzate a non disperdere la concentrazione sul fatto che la nostra vita è solamente un tassello in un mosaico immenso, la cui natura è composita e variegata, per cui non esiste solamente il bianco ed il nero, ma vi sono tutta una serie di percezioni e di passaggi che ci portano dall’euforia mistica all’avvilimento materialista. Più riusciremo ad essere consapevoli, più riusciremo a controllare il fuoco della conoscenza; un fuoco che può illuminarci, ma che può anche rischiare di distruggere noi stessi e tutto quello che ci circonda e ci sta a cuore.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.