venerdì, Aprile 19, 2024
Il Parco Paranoico

My Earth My Heart, LeiBei

Mik Brigante Sanseverino Settembre 20, 2020 Dischi Nessun commento su My Earth My Heart, LeiBei

“Give ‘Em Enough Rope”, cioè diamogli sempre più corda – scrivevano i Clash nel 1978 – così probabilmente si impiccheranno, si toglieranno finalmente di mezzo ed il mondo potrà diventare quel luogo più sano, più giusto, più solidale, più equo, più pacifico, che noi tutti, persone comuni, vorremmo che fosse. Sfortunatamente quella corda, invece, si è stretta sempre più attorno al nostro collo, limitando i nostri spazi, controllando il nostro tempo e costringendoci a fare parte di una società omologante ed autoritaria che impone le sue leggi di mercato globale, i suoi stili di vita, i suoi principi universali e chiunque si rifiuti di sposarli è messo alla porta, è un deviato, un malato, un emarginato, un pericolo per la stabilità ed il benessere, è il nemico che vuol portarci via la casa ed il lavoro, gli amici e la ragazza, l’auto e le vacanze al mare.

In realtà non ci rendiamo conto che siamo diventati delle cavie da laboratorio; viviamo per comprare cose inutili e superficiali, continuando a distruggere giorno dopo giorno questo pianeta, finché un domani non tireremo, improvvisamente, le cuoia, ammazzati non da un nemico inesistente, ma dallo stress e dal colesterolo, dallo smog e dall’inquinamento, da un fottuto cancro o da un virus invisibile, venuto chissà da dove.

“Not Enough Space”, con le sue ritmiche elettroniche e gli accattivanti incastri post-punk di basso, voce e chitarra, è il grido di dolore di tutti coloro che si sentono soli ed oppressi, che vedono quella maledetta corda farsi sempre più stretta e penetrare, dolorosamente, nella carne viva, impedendo loro di respirare, di essere sé stessi, di avere le proprie idee e vivere secondo schemi che non siano suggeriti, reclamizzati ed imposti ad arte dall’alto. Da quelle élite che detengono gran parte delle ricchezze del mondo, che muovono gli eserciti, che controllano le politiche nazionali e che pensano di essere al di sopra della natura e delle sue leggi misteriose. Oggi, soprattutto alla luce di ciò che è accaduto nei mesi scorsi, è chiaro che non è così, vi sono minacce che non è possibile bloccare semplicemente firmando un assegno, facendo riscrivere una legge, costruendo un bel muro o schierando uomini armati davanti alla propria porta di casa. 

“Up To Me” è la colonna sonora di qualcosa che sta finendo, ma nonostante il fatto che i Vettori che sorreggono la Torre stiano cadendo uno ad uno ed il Tutto-Mondo sia sempre più fragile, moribondo e caotico, una sottile speranza continua a riscaldare i cuori di tutti coloro che non vogliono arrendersi alla cultura della morte, che non vogliono accontentarsi dei loro salotti comodi e dei loro figoriferi pieni, che non fingono di ignorare cosa succede in Amazzonia, India, Cina o nel quartiere vicino e che soprattutto non vogliono vivere in questo eterno presente in cui tutto si riduce ad uno tossico e vacuo like virtuale.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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