martedì, Marzo 19, 2024
Il Parco Paranoico

Safe EP, Gold Mass

Mik Brigante Sanseverino Aprile 7, 2021 Dischi Nessun commento su Safe EP, Gold Mass

Il secondo brano estratto dal nuovo EP di Gold Mass, “Space”, guarda alle remote profondità e ai meandri inesplorati dello spazio e soprattutto a quelle forze misteriose che lo pervadono. Forze di cui sentiamo l’invisibile e penetrante tocco anche nella nostra caotica, contraddittoria e sempre più spesso effimera quotidianità; qui, sul nostro piccolo, trascurabilissimo pianeta verde-azzurro, orbitante a circa centoquarantanove milioni di chilometri da quell’insignificante nana gialla che chiamiamo Sole. Forze che percepiamo nelle armonie musicali, nelle leggi fisiche e matematiche, nella bellezza e nella potenza dei versi delle canzoni e delle poesie, laddove le arti e le scienze si mescolano e si intrecciano, superando le reciproche diffidenze e dando origine a qualcosa di vivo e pulsante in grado di vincere lo scorrere del tempo e le distanze spaziali.

Noi, però, in generale, continuiamo ad affannarci ed avvelenare questo nostro prezioso tempo, tentando di trovare la tana di inesistenti conigli bianchi, quando, invece, per meravigliarci, stupirci e fantasticare, basterebbe, semplicemente, alzare gli occhi verso il cielo stellato e contemplarlo in silenzio. Questo, infatti, è un silenzio che ci mette a disagio, perché ci mostra, senza mezze misure e senza sovrastrutture complesse ed artificiali, la nostra fragilità e tutte quelle che sono le nostre debolezze, in particolare l’incapacità di dare importanza a ciò che ha davvero valore. Preferiamo, invece, correre dietro a falsi miti, a luoghi comuni, a leggende metropolitane, a mode passeggere, a mistificazioni, fake news ed apparenze e soprattutto ad una cieca e folle brama di possesso e di controllo, sacrificando e spendendo inutilmente le nostre migliori energie, mettendoci gli uni contro gli altri e favorendo atteggiamenti e comportamenti egoistici, violenti, rabbiosi e meschini; comportamenti che provocano solamente dolore e sofferenza a noi stessi e agli altri, oltre che danneggiare il pianeta che ci nutre, ci ospita e ci offre protezione.

Le sonorità elettroniche diventano, intanto, sempre più fluide, rarefatte e diluite, quasi accennate, permettendo, di conseguenza, alla voce di emergere sull’oscurità circostante e portare, verso l’esterno, ciò che, solitamente, nascondiamo dentro di noi. “Space” ci sprona ad andare oltre quelle delusioni materiali e quelle ferite aperte che il precedente singolo, “Safe”, tentava di contestualizzare, guarire e cicatrizzare.

Certo, sono queste nostre passioni a differenziarci gli uni dagli altri, a farci sentire speciali, a permetterci di sentirci “vivi”, esaltando la nostra creatività e quelle che sono le nostre individualità, ma, allo stesso tempo, non possiamo esserne completamente schiavi; abbiamo il dovere di porci delle domande, di andare al di là delle limitanti percezioni fisiche, tentando di sintonizzare quel potente ricevitore interiore, che è la nostra anima, sui suoni, sui respiri, sulle sinfonie e le suadenti melodie dell’Universo; dobbiamo sintonizzarci con quelle forze sconosciute, a volte minacciose ed oscure, che tengono assieme l’infinitamente grande delle galassie e l’infinitamente piccolo delle nostre coscienze. Solo così riusciremo a sentirci davvero completi ed avremo la volontà e la determinazione necessarie per tendere la mano agli altri, per riconoscere ciò che ha importanza, per aggiustare ciò che si è rotto e costruire così un domani migliore.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.