venerdì, Aprile 19, 2024
Il Parco Paranoico

Your Love Can’t Hold This Wreath Of Sorrow, :Of The Wand And The Moon:

Le stratificazioni sonore degli :Of The Wand And The Moon: sono cariche di dolce inquietudine e tentano di rappresentare, scoprire e condurre verso l’esterno, agli occhi del mondo, quella che è la nostra parte migliore, quella più inclusiva, disponibile e curiosa, liberandola da tutti gli umilianti, opportunistici e materialistici condizionamenti e pregiudizi quotidiani e mettendola dinanzi al veritiero ed inesorabile specchio del tempo, a quella malinconia costruttiva che ci sprona e ci esorta a non perdere di vista i veri e unici tesori dell’esistenza.

Tesori fatti di persone, di rapporti umani, di esperienze e passioni condivise, di luce, ma anche di buio, di tutti quei momenti di sconforto, di solitudine e di dolore che ci spingono a creare qualcosa di sostanziale, concreto e duraturo. Tutto sommato, il dolore è una fondamentale leva motivazionale e nel mondo della band danese, tra le sue atmosfere crepuscolari, ambientali e folkeggianti, esso diventa un passaggio necessario per oltrepassare il disordine e il vuoto della caduta e ritrovare quella misteriosa armonia che è insita in tutte le creature viventi, nel fluire razionale delle stagioni, nelle forze invisibili che tengono assieme l’universo, negli slanci emotivi di ciascun essere umano.

“Fall From View” rappresenta queste due dimensioni in eterna e vibrante contrapposizione tra loro: una è brutale, torbida e cacofonica; l’altra è pacifica, melodica ed equilibrata. Ed in mezzo, tra questi due poli in perenne guerra, ci siamo noi; noi che, ignari, combattiamo, nell’oscuro delle nostre minuscole vite, delle nostre scelte ed azioni giornaliere, una battaglia apocalittica. Apparentemente non ce ne rendiamo assolutamente conto, ma, in realtà, ci è sufficiente guardare dentro di noi per comprendere verso quale polo ci stiamo incamminando, quanto siano bui o luminosi i nostri pensieri, quanto ci sentiamo amati, quanto riusciamo ad essere recettivi, quanto ci sentiamo soli, quanto ci sentiamo soddisfatti di ciò che abbiamo realizzato, di quanto doniamo agli altri e di quanto, invece, percepiamo provenire dall’esterno.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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