martedì, Dicembre 9, 2025
Il Parco Paranoico

We Are Not Really Here, Inkräktare

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 7, 2020 Dischi Nessun commento su We Are Not Really Here, Inkräktare

Un’autostrada che ci conduce verso luoghi che non sono aldilà dei nostri normali processi mentali: le idee e le emozioni intime si trasformano in un flusso sonoro esteriore che crea, dal nulla, immagini, scenari, panorami, varchi, passaggi che non sono più qualcosa di astratto, fantastico ed indefinito, ma assumono il corpo e la consistenza della verità.

Un fiume di sonorità eteree e minimali, oniriche e meditative, le cui radici scavano nelle profondità viscerali dello shoegaze e del goth rock, ci conduce su piani sensitivi ignoti ed imprevedibili, nei quali prendono forma, dinanzi ai nostri occhi stupefatti, architetture che, fino ad ora, avevamo creduto fossero inconcepibili.

Questo è il lato più cinematografico ed imprevedibile, allo stesso tempo spirituale e corporeo, emotivo e razionale, della musica prodotta dal duo formato da Dean Garcia e Mark Wallbridge. I due artisti creano delle trame, allo stesso tempo curve e lineari, tenui e robuste, uniche e molteplici, sulle quali poter innestare le vivide e suadenti parti vocali di Rose Berlin e Preston Maddox, in un fugace equilibrio tra il sogno e la veglia, tra la realtà e la fantasia, tra la materia e l’anti-materia.

Basta chiudere gli occhi e tutto prende improvvisamente vita, basta riaprirli per ritrovarsi non più a guardare luoghi che credevamo non potessero esistere, ma noi stessi, come siamo fatti dentro, osservare da cosa prendono forza i nostri pensieri, da quali idee, da quali certezze, da quali dubbi, da quali ricordi. “We Are Not Really Here” ha un grande potere evocativo e riesce a mettere in evidenza il parallelismo esistente tra i meccanismi della nostra intimità e quelli dell’universo; c’è qualcosa di magico che si agita nelle nostre coscienze ed è ciò che possiamo ritrovare anche tra le stelle ed i pianeti dell’universo, nelle leggi fondamentali che ne regolano l’esistenza.

Noi siamo lì, ci siamo stati da sempre e ci torniamo ogni volta che riusciamo a liberarci dai pesi che ci tengono in queste piccole prigioni fatte di apparenze, oggetti inutili e false credenze, che costringono i nostri sentimenti ed i nostri pensieri a non essere là dove dovrebbero.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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