martedì, Dicembre 9, 2025
Il Parco Paranoico

Imposter, Dave Gahan & Soulsavers

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 22, 2021 Dischi Nessun commento su Imposter, Dave Gahan & Soulsavers

Esistono storie che ti calzano a pennello e, nonostante tu non le abbia vissute in prima persona, hanno qualcosa da insegnarti o semplicemente da mostrarti, magari una porta socchiusa della cui esistenza non ti eri mai accorto prima e che adesso è il momento di varcare. Nonostante i brani di questo album siano delle reinterpretazioni, essi esprimo un lato dell’anima e della personalità di Dave Gahan che nei Depeche Mode trova difficoltà ad emergere, mentre in questo disco può prendere il sopravvento, parola dopo parola, verso dopo verso, sussurro dopo sussurro, un brano dopo l’altro, queste piccole verità, a volte appena accennate, lasciano la dimensione crepuscolare dell’inconscio e consentono all’artista inglese di mettersi a nudo dinanzi agli ascoltatori, senza nascondere le sue fragilità emotive e i suoi errori del passato, tutti quei momenti di bruciante debolezza che contraddistinguono l’esistenza di ciascun essere umano, ma che, allo stesso tempo, gli permettono di progredire e di maturare.

Un impostore, dunque, che non vuole più restare nell’ombra dei torti, delle delusioni e delle sconfitte subite, tentando di costruire attorno a sé una impenetrabile corazza protettiva, sentendosi perfettamente a suo agio tra le folle urlanti, su palchi enormi pervasi da sonorità di matrice elettronica e ritmiche ossessive, accattivanti ed incalzanti, ma che aspira, invece, a confessare, a coloro che gli sono accanto, l’oscurità ed il vuoto che sente dentro di sé, senza perdere l’indispensabile e preziosa fiducia nel futuro.

Un futuro che rappresenta il filo invisibile che tiene unite queste canzoni e che consente allo spirito più sofferente e blueseggiante di Dave, quello che si sente a proprio agio accanto a Jeff Buckley o PJ Harvey, di uscire fuori e trasformarsi nella minuscola scintilla capace di dare fuoco alla notte ed illuminare il buio che ognuno di noi, a suo modo, tenta, quotidianamente, di tenere a bada, evitando di alienarsi, isolarsi, ammalarsi ed impazzire, in una lotta che, molto spesso, ci vede costretti ad indietreggiare, a cercare un riparo o un nascondiglio, ad accettare amari compromessi e soprattutto a rinunciare a quei sogni e quelle passioni che avrebbero potuto farci sentire più felici ed appagati.

In queste canzoni risuona il dolore, ma anche la consapevolezza che questo dolore ci permetterà di ritrovare tutto quello a cui abbiamo, più o meno colpevolmente, rinunciato; esso è davvero l’unica strada che può migliorarci e renderci creature più consapevoli, più forti, più lucide nel distinguere il bene ed il male, il vero ed il falso, il superfluo ed il necessario.  

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

Comments are closed.