sabato, Maggio 17, 2025
Il Parco Paranoico

The Foel Tower, Quade

Mik Brigante Sanseverino Aprile 20, 2025 Dischi Nessun commento su The Foel Tower, Quade

Il suono dei Quade sembra provenire da un altro tempo; un tempo analogico, in cui la vita scorreva lenta, in armonia con i suoni, i ritmi e le stagioni della natura, e da una radio impolverata, tra rumori dissonanti e scariche elettriche, il mondo esterno faceva sentire, improvvisamente, la sua voce, narrando fatti, eventi e storie che, mescolati alle sonorità diluite, ai bassi profondi e alle divagazioni eclettiche e sperimentali di “The Foel Tower”, apparivano estranei, lontani e irraggiungibili. 

Otto brani di paesaggi post-rock, immersi in ampie, enormi, pure e ancestrali praterie musicali, in cui gli esseri umani, denudati dal loro pericoloso, morboso e maniacale individualismo, possono, finalmente, sentirsi parte di un progetto più grande, di una bellezza a cui non interessa alcunché delle nostre assurde faide quotidiane, nonché di un universo enigmatico di forze oscure, di leggi ignote e di tensioni invisibili, per il quale siamo semplicemente un’ombra esile e trascurabile, una manciata emotiva di atomi e di molecole, destinata a perdersi nel respiro onnipotente del Creato.

Intanto la band britannica introduce nel proprio sound elementi di matrice più luminosa e folkeggiante, che richiamano le antiche narrazioni e tradizioni di memoria celtica. Il Sole è il principio sacro del rinnovamento e delle trasformazioni individuali, collettive, artistiche e musicali, l’essenza regolatrice del tempo e il mistero di fertilità, di energia vitale e del ritorno alla luce dopo il lungo, gelido, brutale e doloroso inverno. Ogni singola nota, infatti, è una scintilla solare, un vero e proprio frammento di eternità, ambient e avanguardista, che squarcia il buio, come se si trattasse del fuoco di Beltane che benedice tanto i raccolti, quanto i nostri stessi sogni.     

Nelle melodie del violino si cela un cammino infinito: la nascita, lo splendore, l’inevitabile declino e la speranzosa rinascita carica di nuove idee e nuove percezioni; un ciclo scolpito anche nei suoni, che, però, le follie, le contraddizioni e la bellicosità del nostro presente stanno rischiando di interrompere e di spezzare per sempre. L’album risuona di echi cinematografici, di passaggi acustici, di armonie provenienti dal mondo della natura che testimoniano tutto quello che stiamo distruggendo, come se si trattasse di un’eco di creature che sono state umiliate, maltrattate, derise e assassinate, il cui dolore contribuisce ai passaggi più tesi, più crudi e più foschi dei singoli brani, i quali, però, rientrano, anch’essi, nel tentativo estremo di sensibilizzazione e di partecipazione che, attraverso la musica e i suoi riverberi più emotivi, tenta di catturare la nostra attenzione sospesa, i nostri pensieri abortiti, i nostri sentimenti intorpiditi, le nostre menti assuefatte e, soprattutto, i nostri cuori sanguinanti.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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