sabato, Maggio 17, 2025
Il Parco Paranoico

45 Pounds, YHWH Nailgun

Mik Brigante Sanseverino Aprile 28, 2025 Dischi Nessun commento su 45 Pounds, YHWH Nailgun

Un lavoro sperimentale ed avanguardista, quello della band noise-rock newyorkese, un’opera che fa dell’incisività e della forza espressiva del suono i suoi tratti distintivi più riconoscibili, riuscendo ad incarnare, alla perfezione, la palpitante urgenza e la caotica frenesia dei tempi moderni. Tempi che appartengono a una metropoli perennemente vigile ed insonne, dove l’esistenza distrae, aliena e confonde, scivolando via e lasciandoti la costante ed angosciante sensazione di aver perso qualcosa, di essere rimasto indietro, di aver trascurato — o peggio ancora, smarrito per sempre — qualcuno o qualcosa che mai più tornerà.

In questo contesto di incessante smarrimento, le elettroniche distorte di una realtà digitale, aspra e brutale, si mescolano con le percezioni analogiche di un eroico passato, ormai cristallizzato nell’eternità, un passato che sopravvive soltanto in alcune pieghe del mondo, in quei luoghi, vividi e fantastici, dove ancora possiamo intercettare e respirare la memoria autentica delle cose. New York è, senza dubbio, uno di questi portali magici. Ma per oltrepassare il velo di inutili apparenze, di patinata superficialità e di vetrine ingannevoli, occorre sintonizzarsi con la sua anima più oscura e sotterranea, quella più viscerale, più rumorosa, più claustrofobica, più cacofonica, più meditativa, più cruenta, più ipnotica e più elettrica. Un’essenza che non troveremo mai in una boutique del centro, né tra le strade affollate, negli uffici, nei grattacieli o nei negozi di souvenir e gingilli scintillanti.

“45 Pounds”, con i suoi groove acidi, tormentati e febbrili, diventa, allora, un rito sonoro, un modo per sentirsi prossimi all’essenza più divina e catartica della musica e, di conseguenza, attraversare la porta delle nostre stesse percezioni. Ritmiche parallele e oblique si aprono davanti ai nostri occhi, come sentieri sghembi tracciati nel nulla, percorribili in qualsiasi direzione: nel passato remoto, in un futuro impossibile, o nel buio interiore di ognuno di noi. Ma è lì che potremo scrutare quella luce che ancora ci appartiene e ci definisce, ma che non sappiamo più mostrare né condividere, avendo dimenticato il messaggio originario della vita, quel compito ancestrale che ci era stato affidato da Dio o da chi per lui: essere testimoni rumorosi, puri, amorevoli, combattivi e disinteressati di amore e di passione. Dare voce, dunque, a un senso prezioso, appagante e rassicurante anche nel cuore più imprevedibile, ostile, violento e feroce del caos.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.