sabato, Luglio 12, 2025
Il Parco Paranoico

The Bombing Of Pan Am 103, Mogwai

Mik Brigante Sanseverino Maggio 21, 2025 Dischi Nessun commento su The Bombing Of Pan Am 103, Mogwai

Lockerbie, Scozia. Una ferita che, ancora, sanguina, un dolore sedimentato nel tempo, che, oggi, Netflix riporta alla luce attraverso una serie TV destinata a riaprire, ovviamente, vecchie cicatrici e anche qualche domanda. A tessere il filo sonoro di questo viaggio nella memoria ci pensano i Mogwai, maestri scozzesi di malinconia elettrica e di tensione emotiva, capaci come pochi di trasformare il dolore in un paesaggio sonoro.

Se il dolore avesse un suono, i Mogwai avrebbero trovato la formula. E, infatti, in questa colonna sonora, il gruppo riesce a compiere un’operazione rara, ovvero riportare indietro le lancette dell’orologio, fino a quel maledetto 21 dicembre 1988, quando un volo della Pan Am, partito da Londra e diretto a New York, esplose nei cieli sopra la cittadina scozzese di Lockerbie. 270 vittime, nomi e volti inghiottiti, troppo in fretta, dalla cronaca e poi dall’oblio, mentre il mondo iniziava a comprendere di essere entrato in una nuova epoca, quella della vulnerabilità occidentale, quella del terrorismo internazionale come strategia geopolitica, quella della paura e dell’insicurezza come armi di potere.

Fu un atto che cambiò, nel bene e nel male, la politica di due colossi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, modificando non solamente le dinamiche della sicurezza aerea, ma il modo stesso in cui l’Occidente percepiva sé stesso e il proprio dominio. Eppure, dietro i comunicati ufficiali, le indagini, le teorie complottiste e gli equilibri diplomatici, c’erano vite spezzate, famiglie lacerate, abbracci e parole che non ci sarebbero più state.

La serie TV ha il merito di restituire voce e volto a quei fantasmi dimenticati, e la colonna sonora dei Mogwai ne è il cuore pulsante. Non si limita a fare da sfondo acustico, ma dialoga con le immagini, scava nei silenzi, amplifica l’assenza. È una musica che non può, ovviamente, restituire i torti, non può assolvere e non può giustificare. È una lunga elegia strumentale post-rock fatta di distorsioni lente, di elettronica malinconica, di riverberi lontani e di improvvisi squarci elettrici che raccontano il frastuono di una tragedia, nonché il silenzio spettrale che ne è seguito. In un mondo dove, troppo spesso, il costo umano degli eventi viene calcolato come una variabile secondaria, i Mogwai rimettono le vittime al centro del loro discorso sonoro, tentando di restituire, alle persone comuni, quella dignità che la storia aveva sacrificato sull’altare del potere e delle convenienze strategiche. È un atto di memoria, di resistenza emotiva, di umanità.

Una colonna sonora, dunque, che è molto più di una semplice appendice audiovisiva, è un requiem laico per i caduti di Lockerbie e, insieme, un monito per coloro che vogliono che il dolore venga archiviato senza alcuna conseguenza.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.