sabato, Luglio 12, 2025
Il Parco Paranoico

No Love EP, Sex Mask

Mik Brigante Sanseverino Giugno 24, 2025 Dischi Nessun commento su No Love EP, Sex Mask

Dall’altra parte del mondo, là dove il cielo sembra più ampio e le stelle sembrano più luminose, arriva un’altra potente scarica di elettricità. I Sex Mask, da Melbourne, non cercano compromessi, fanno del punk-rock una questione di pelle, di vene pulsanti, di urgenza rumorosa, di melodie affilate come schegge e di ritmiche incalzanti che corrono via senza mai guardarsi indietro. È musica che nasce dalla necessità, non dalla posa; dalla voglia istintiva di liberarsi di quella pellicola appiccicosa che, ogni giorno, la convivenza sociale ci incolla addosso.

C’è qualcosa di febbrile e di sfrontato nel loro suono, un rock’n’roll primordiale ed ipersonico che frana spesso nel punk più ruvido ed abrasivo ed, alla fine, si contorce nella no-wave più sghemba, obliqua e tagliente. È un magma sonoro che non chiede alcun permesso, che divaga e sterza senza indicare, come a cercare, continuamente, una via di fuga, un varco in questo piatto presente di passaggi forzati e di buone maniere obbligatorie.

Ogni traccia è, infatti, una piccola insurrezione, un frammento sonoro che vibra di adrenalina e di dissenso, che si rifiuta di essere ingabbiato in una forma definitiva. Perché la questione non è mai solamente musicale. È, piuttosto, esistenziale. È politica. È il tentativo disperato — e proprio per questo vitalissimo — di non diventare quell’essere perfettamente addomesticato che il sistema sogna per noi: apatico, svuotato, ubbidiente, impaurito ed ostile verso tutto quello che non rientra nel perimetro della propria mediocrità controllata. Ogni compromesso, ogni ingiustizia accettata, ogni silenzio colpevole, ogni finzione quotidiana è una piccola amputazione di noi stessi.

Il punk, quando è davvero viscerale, resta fuori da questi meccanismi. Può essere anarchico, nichilista, combattivo o semplicemente disperato, ma rimane quella lingua meticcia e sincera che nessuna istituzione, nessun algoritmo sociale riuscirà mai a normalizzare. E i Sex Mask, con la loro furia ritmica e i riff distorti che sfrigolano nell’aria, ce lo ricordano con determinazione: esiste ancora uno spazio libero, un cortile umano sgangherato in cui le urla non sono vietate, in cui si può ancora dire di no.

Tra le spigolosità elettriche e le divagazioni soniche, si respira quel senso di possibilità che il punk ha sempre custodito sotto le macerie del mondo ordinato. È un suono che si fa corpo, strada, assemblea di notti insonni e di pensieri che non trovano posto nella quiete pre-fabbricata delle nostre città dormitorio. Un rituale laico per chi non ha più santi da pregare, né bandiere da sventolare, ma soltanto il bisogno urgente di sentire che, da qualche parte, batte ancora un cuore impuro, sgraziato ed irriducibile. Se c’è una speranza — e forse sì, o forse no — passa anche da dischi improvvisi, come questo. Dischi che non salvano il mondo, ma che ti ricordano che il mondo, così com’è, ha bisogno del nostro rumore.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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