sabato, Luglio 12, 2025
Il Parco Paranoico

Exploration, Calibro 35

Mik Brigante Sanseverino Giugno 7, 2025 Dischi Nessun commento su Exploration, Calibro 35

Ci sono dischi che suonano come fotografie ingiallite ritrovate in una soffitta polverosa. Altri, invece, come “Exploration”, sembrano pellicole mai girate, bobine di celluloide sognata e poi perduta, che qualcuno ha, finalmente, deciso di montare e di suonare. I Calibro 35 spingono, ancora una volta, le loro sonorità cinematiche, jazzistiche e funk-rock in una dimensione emotiva e sensoriale che è, insieme, intima e collettiva, un’istantanea di un futuro immaginato attraverso gli specchi infranti del passato.

Questo nuovo lavoro è più di un semplice album, si tratta di un varco temporale che consente di attraversare epoche storiche diverse, di fare tesoro ed esperienza di quella fascinazione analogica e vintage per le colonne sonore dei polizieschi, dei thriller e degli spaghetti-western italiani degli anni ’60 e ’70 — quel cinema di genere sospeso tra pulp e poesia, nonché tra ironia e disperazione urbana. Registi come Fernando Di Leo, Enzo G. Castellari e Sergio Martino hanno raccontato un’Italia crepuscolare, violenta e malinconica, dove, come diceva Umberto Lenzi, “la verità non è mai quella che sembra”. È da quelle atmosfere e da quel linguaggio visivo e sonoro che i Calibro 35 continuano a prendere ispirazione, trasfigurandolo in qualcosa di vivo, di dinamico ed in grado di parlare al nostro presente iper-connesso, ostile, bellicoso e spaesato.

Il gruppo milanese sembra muoversi su una personale macchina del tempo, salendo e scendendo, a proprio piacimento, tra le diverse narrazioni temporali. “Exploration” è, infatti, un album stratificato, eterogeneo e composito, dove le linee di basso, sinuose ed ossessive, si intrecciano a riff di chitarra taglienti e a tessiture di fiati che evocano inseguimenti notturni e solitudini metropolitane. Ma c’è anche una componente più eterea e più visionaria, fatta di suoni sintetici e di ambientazioni futuribili, come se, dietro ogni groove, ci fosse il riflesso di un mondo che potrebbe essere, ma non è ancora stato. In questo scenario musicale, la scelta di chiudere il disco con “Lunedì Cinema” di Lucio Dalla — riletta in chiave bossa, con la voce magnetica di Marco Castello — assume un significato che va oltre l’omaggio. È il gesto romantico di chi riconosce il valore della memoria come strumento di riscrittura del nostro presente.

Lucio Dalla, poeta urbano e anarchico della canzone italiana, aveva intuito che dietro le facciate luminose delle nostre città si nascondono, sempre, storie minori e fantasmi senza volto. I Calibro 35, nel riprendere quella melodia malinconica, la trasportano in un’altra epoca ancora, in un cinema immaginario dove il lunedì è il giorno dei sogni sospesi, delle vite parallele e dei finali aperti.

Così, “Exploration” va oltre i confini fisici del disco e diventa un luogo della mente; si trasforma in un viaggio, soprattutto per coloro che hanno amato le strade deserte dei polizieschi italiani, le colonne sonore psichedeliche e il jazz-funk contaminato di band come i Goblin, ma anche per coloro che cercano, oggi, di decifrare il proprio smarrimento in un mondo dove tutto è simultaneo, digitale, istantaneo, apparente. Come scriveva Lucio Fulci — altro maestro dei nostri b-movie — “la paura è come la musica: se non la senti, vuol dire che è già dentro di te”. Ecco, allora, cos’è la musica dei Calibro 35, è quel sottofondo persistente ed affascinante che, senza accorgertene, ti si annida nell’anima.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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