venerdì, Dicembre 5, 2025
Il Parco Paranoico

Truth, Justice, and the American Way

Mik Brigante Sanseverino Luglio 17, 2025 Parole Nessun commento su Truth, Justice, and the American Way

Quando si parla di patriottismo americano nei fumetti, i primi due volti che affiorano alla mente sono quelli scolpiti di Captain America e di Superman. Due icone, due archetipi, due facce dello stesso mito: l’America che si immagina giusta, forte, salvifica. Eppure, nel loro contrasto abita una verità più profonda e più ambigua, quella che oggi si è fatta crepa, ferita, menzogna.

Captain America è l’eroe nato nella polvere delle strade di Brooklyn, cresciuto nel cuore della Grande Depressione, temprato nelle trincee d’Europa. Parla la lingua della perseveranza, della fatica, della testardaggine patriottica e del lavoro di squadra. Rappresenta il soldato modello, lo scudo umano della nazione, il volto sorridente dell’obbedienza. È così americano da risultare a volte comico, altre volte spaventoso. Un simbolo che non ammette sfumature: o con lui, o contro di lui.

Superman, invece, viene da lontano. Da un altro pianeta, da un altro cielo, da un’altra speranza. Non è figlio dell’America, e proprio per questo ne incarna l’ideale più illusorio: il sogno. Il sogno americano, quello che promette ascesa e redenzione a chiunque, se solo ci crede abbastanza. Ma è un sogno costruito sull’eccezione, non sulla regola. Superman è speciale non per ciò che ha fatto, ma per ciò che è. Non ha bisogno di addestramento, di disciplina, di valori trasmessi dai padri fondatori. È un dono, un prodigio, una grazia. E quindi, come ogni miracolo, irraggiungibile.

Capitan America ha conosciuto il fango, la paura, il rumore dei proiettili. È figlio di una guerra sporca e concreta. Superman ha imparato a volare tra i campi del Kansas, sotto cieli infiniti, dove la violenza era un’astrazione, non una realtà. Uno viene dalla terra, l’altro dal cielo. Uno è la macchina da guerra organizzata, l’altro è l’arma invisibile e perfetta. Insieme, rappresentano la duplice faccia del potere americano: quello che conquista con i corpi, e quello che sorveglia con i satelliti e i droni. Ma oggi, quella macchina si è inceppata. L’America non vince più le guerre, non convince più il mondo.

E allora, quei due simboli, quell’uomo armato di scudo e quell’alieno col mantello, sembrano sempre meno rassicuranti e sempre più retorici. Soprattutto se, a manovrare quel potere, c’è un presidente squilibrato, megalomane ed affarista. La potenza americana, nella realtà, ha smesso da tempo di somigliare ad un sogno e ha iniziato a ricordare un incubo. E Superman, in fin dei conti, è un clandestino extra-terrestre. Ma non rischia né il carcere, né la deportazione. Non finisce a Guantanamo o altrove. Non subisce perquisizioni umilianti o viaggi mortali nei deserti texani. È un migrante d’élite, come certi miliardari senza patria, protetti dal privilegio, celebrati dai media, idolatrati dal potere.

Ed è proprio lì, nei non-luoghi della democrazia sospesa, nei buchi neri del diritto — prigioni offshore, torture legalizzate, esaltazione della bandiera come alibi per la barbarie — che il sogno americano si rivela per ciò che è diventato: un’arma ideologica. Una religione secolare usata per giustificare tutto, anche l’orrore. E mentre i fumetti continuano a raccontarci di giustizia e di verità, nella realtà la verità viene nascosta e la giustizia sacrificata sull’altare dell’interesse nazionale. Qui, il patriottismo conosce la sua deriva fascista: il sacrificio dei deboli per il benessere dei forti, l’abbandono dei fragili per il profitto dei potenti.

Truth, justice, and the American way“, ci dicono. Ma quelle parole, oggi, suonano come lo slogan pubblicitario di un prodotto difettoso. Un mantra che serve a tranquillizzare il pubblico interno e ad ipnotizzare quello esterno. Captain America e Superman, nei loro abiti originali, non sono altro che strumenti della propaganda, ingranaggi narrativi utili a illudere il mondo che l’America sia sempre dalla parte giusta. Trump, paradossalmente, ci ha fatto un favore: ha tolto la maschera. Ha mostrato la nudità dell’Impero. Ha chiarito che non esiste un’America buona o cattiva, interventista o isolazionista. Esiste solamente un’America che agisce secondo il proprio tornaconto.

Eppure, in mezzo a questo disincanto, a Hollywood, ogni tanto, qualcuno prova a rispolverare un’altra idea di Superman. Non l’arma finale, non il semidio invincibile, ma un uomo gentile, vulnerabile, empatico. Un Superman che ascolta prima di colpire, che ama prima di combattere. Un Superman che guarda alla gente comune, piuttosto che affrontare l’ennesimo tiranno galattico. Un Superman, insomma, che somiglia più a noi, che a loro. Un Superman meno americano, ma più umano. Un’utopia fragile, ma necessaria. Forse il suo potere non è la forza, ma la compassione. I veri nemici, oggi, non sono, infatti, mostri venuti dallo spazio, ma esseri umani in giacca e cravatta, che occultano la verità, che diffondono la paura, e che vendono armi sottobanco. Sono loro a tenere il mondo sospeso sull’orlo del baratro. Sono loro a fare affari con tiranni e despoti, a ridere tra missili e sfarzo, tra bombe ed arroganza. Sono loro a temere un Superman che non si lascia comprare.

Truth, justice, and the American way? O truth, justice, and the American lie?

Forse è tempo di cercare la verità altrove, la giustizia dentro di noi, e un modo diverso di vivere — meno americano, e più universale.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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