“Forest Swords” è un’alba oscura, una notte di improvvisi bagliori luminescenti, un seme estraneo, ambiguo ed obliquo, un seme di diversità sonora piantato in un terreno divenuto troppo
Le forme espressive del secolo scorso si sono disciolte, il pop ed il rock si sono, dapprima, liquefatti e, successivamente, si sono vaporizzati, mescolandosi, amalgamandosi e, soprattutto, dando
Ogni suono, ogni rumore, ogni campionamento sintetico, ogni estraniante trama verbale si dissolve, come polvere cosmica, nello spazio profondo delle sonorità ambient ed elettroniche di Actress. Perché, nonostante
“Io non adoro quello che voi adorate, né voi adorate quello che io adoro”, poche parole che echeggiano tra le sale austere dei Chiosti di San Pietro, assumendo
In un mondo, che sembra farsi sempre più divisivo, intransigente, ostile e strutturato in rigorosi ed austeri compartimenti stagni, attraverso i quali è, praticamente, impossibile muoversi liberamente, soprattutto
I Blonde Redhead cambiano, mutano, evolvono, si trasformano, ma restano sempre loro, i Blonde Redhead. L’ispirazione li sprona ad attraversare le epoche sonore, a lasciare il turbolento mare
Tricky è sinonimo di trip-hop, ma – come ha già fatto in passato – non disdegna mai di percorrere strade sonore diverse, anche quelle, come in questo album,
1966, 17 Maggio, il primo cuore artificiale sta battendo in un essere umano, John Lennon dichiara che, oramai, i Beatles sono diventati più famosi di Gesù Cristo, mentre,
Ci sono morti ovunque, è la sacrosanta verità. Hanno occupato tutti i posti di comando; fanno parte degli organismi di potere, delle banche, delle università, delle multinazionali, dei
Restiamo in attesa, ma non abbiamo, purtroppo, la perseveranza dei germogli di “I Inside the Old I Dying”. Se guardiamo dentro di noi, infatti, sappiamo che il nostro
“Forest Swords” è un’alba oscura, una notte di improvvisi bagliori luminescenti, un seme estraneo, ambiguo ed obliquo, un seme di diversità sonora piantato in un terreno divenuto troppo omogeneo, troppo prevedibile, troppo scontato, troppo piatto, [...]
1999, l’ultimo anno di un secolo, il Novecento, caratterizzato da due terribili conflitti mondiali, dall’atomica, dai lager, dalle leggi razziali, dalle deportazioni di massa, dagli eccidi etnici, oltre che da tutta una serie di guerre [...]
“Io non adoro quello che voi adorate, né voi adorate quello che io adoro”, poche parole che echeggiano tra le sale austere dei Chiosti di San Pietro, assumendo la consistenza di una blasfemia, in un’epoca, [...]
I Blonde Redhead cambiano, mutano, evolvono, si trasformano, ma restano sempre loro, i Blonde Redhead. L’ispirazione li sprona ad attraversare le epoche sonore, a lasciare il turbolento mare primordiale noise-rock delle origini, per approdare, oggi, [...]
C’è nostalgia per quell’eleganza che ha contraddistinto gli anni Settanta, per quel mondo così diverso, senza le onnipresenti piattaforme virtuali che immortalano ogni passo falso, ogni piega della pelle, ogni attimo di rabbia, di dubbio, [...]
Restiamo in attesa, ma non abbiamo, purtroppo, la perseveranza dei germogli di “I Inside the Old I Dying”. Se guardiamo dentro di noi, infatti, sappiamo che il nostro tempo è limitato, oltre che, costantemente, minacciato [...]
mik.brigante@gmail.com