venerdì, Ottobre 11, 2024
Il Parco Paranoico

Lune Di Gaza, Ninotchka (feat. Amerigo Verardi) [video]

Il 25 Aprile del ’45, il 25 Aprile del 2024 ed in mezzo tanti, troppi, lunghi, feroci 25 Aprile di guerra, di morte, di distruzione, di dolore e di sofferenza.

Giorni identici, dinanzi ai quali i nostri occhi, spesso, si chiudono, in maniera colpevole, in un clima di assurda e di compiacente indifferenza, mentre solamente ad una silenziosa, attenta, assorta, meticolosa e pallida Luna, lassù nel cielo, tra le improvvise scie luminose dei droni e dei missili, sembra ancora interessare qualcosa.

Ma Lei non è sola, per fortuna, perché, al di là delle nostre cattive, spesso pessime, abitudini, le trame accattivanti di Ninotchka – con la loro pulsante e vivida elettronica, con le loro suadenti e curative sonorità trip-hop, attraverso le voci di una umanità tradita e disperata, sapientemente mescolate alle parole, cariche di coinvolgimento, di passione e di tensione, di Amerigo Verardi – ci mostrano e ci narrano, musicalmente e fisicamente, tutte le verità che preferiamo ignorare, che fingiamo di non conoscere, che nascondiamo nel buio remoto delle nostre anime, schermandole con la aggressiva cacofonia dei nuovi e dei vecchi media.

Parliamo di democrazia, di libertà, di diritti civili, ma, allo stesso tempo, progettiamo, fabbrichiamo e vendiamo armi, aggrappandoci a specchi, sempre più scivolosi, quando qualcuno osa chiamare “genocidio” il fatto che dei bambini innocenti stiano morendo di fame, che gli ospedali vengano, sistematicamente, rasi al suolo e che i morti, privi di un nome, di una storia o di un ultimo prezioso abbraccio, vengano gettati via, nelle fosse comuni, come lo scarto inevitabile di una società dei consumi che ragiona solamente in termini di costi, di rischi, di benefici, di profitti o di perdite. Cosa sono, dunque, quei bambini? Una perdita calcolata?  

Ed intanto ci sono canzoni, ci sono lune, ci sono cieli stellati, ci sono terre che si affacciano sul nostro stesso mare, ci sono luoghi – centinaia di piccole e di grandi Gaza – nelle quali il cuore ti esplode in mille e mille pezzi, come se fosse dilaniato, internamente, da una bomba micidiale; luoghi nei quali le tue ossa si sgretolano e diventano, istantaneamente, polvere tossica, come se fossero state bruciate dall’interno; polvere che finisce per avvelenare l’acqua, la terra, l’aria, le parole, i saluti, gli sguardi, qualsiasi forma d’arte o di poesia, di impegno politico o civile, mentre, nel frattempo, qualsiasi sogno, qualsiasi futuro, qualsiasi promessa, qualsiasi ideale si trasformano, inevitabilmente, in un altro lutto.

Ninotchka, Amerigo Verardi, grazie. Grazie per aver ridato significato e valore, liberandola dalle circostanze e dalle polemiche, a questa data speciale. 25 Aprile del 2024.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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