domenica, Dicembre 14, 2025
Il Parco Paranoico

Hologram, Freak Genes

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 3, 2023 Dischi Nessun commento su Hologram, Freak Genes

I Freak Genes sono un duo synth-punk britannico che non disdegna divagare in territori sonori diversi ed eterogenei, passando dal power-pop ad una luminescente psichedelia aliena di stampo barrettiano, da un punk-rock ironico, crudo e tagliente al rock ‘n’ roll veloce e ballabile delle origini. I cambiamenti di ritmo ed atmosfera sono, infatti, repentini, attraversando, senza praticamente rendersene conto, vari decenni di musica, ma non perdendo mai di vista i tempi moderni e soprattutto la nostra fluida, competitiva e pressante guerra di posizione, anche quando le tastiere anni Ottanta irrompono, con incisiva determinazione, nel flusso sonoro oppure quando le dinamiche diventano più oniriche, sfumate ed estranianti.

“Hologram” è il nostro prossimo futuro, un futuro che Charlie Murphy e Andrew Anderson dipingono con tonalità oscure: stiamo perdendo la nostra umanità, omologandoci sui medesimi modelli artificiali, ma, per quanto essi possano apparire perfetti ed indistruttibili, noi non riusciremo mai ad essere delle macchine altrettanto perfette, in quanto la nostra fragilità umana – nonostante il progresso scientifico e tecnologico – non ci abbandonerà mai e, prima o poi verrà, a chiederci di saldare il conto. Nonostante, quindi, la struttura formale, all’apparenza esclusivamente robotica, digitale e sintetica, di queste canzoni, la controparte analogica e corporea rimane sempre presente in background, facendo sì che l’album, nel suo complesso, non diventi mai piatto, scontato o prevedibile, ma dando sempre la percezione concreta di essere un organismo vivo ed in evoluzione, un organismo capace, quindi, di sfuggire alla spirale di negatività cosmica che, altrimenti, risucchierebbe ogni sua energia.

Il fatto stesso che i Freak Genes siano così propensi a pubblicare nuova musica è segno di un’idea di base forte, in grado di vincere ogni stortura, ogni tensione, ogni arido e desolante futuro, ogni spettro tenti di insinuarsi nella nostra mente, trasformando l’orrore in un ballo cyber-punk onirico, distorto, sghembo, obliquo, bizzarro, ma carico di costruttiva speranza. Possiamo perdere ciò che amiamo, a volte è del tutto normale, perché è la vita, ma finché conserveremo la nostra umanità potremo utilizzare i sentimenti, i ricordi, i dialoghi, i fatti, le emozioni per creare qualcosa da poter condividere con gli altri, permettendo così alla cultura della vita di avere sempre la meglio sulla morte.      

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

Comments are closed.