venerdì, Dicembre 5, 2025
Il Parco Paranoico

Mercy, John Cale

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 20, 2023 Dischi Nessun commento su Mercy, John Cale

“Mercy” è la colonna sonora perfetta per una società fatta di zombi e di fantasmi governata dai peggiori diavoli dell’inferno, i quali vogliono cancellare, per sempre, ogni traccia di umanità, ogni sentimento positivo, ogni barlume di ragione. In questo contesto così sghembo, obliquo, destabilizzante ed alieno John Cale si aggrappa alla musica, una musica eterea e subliminale fatta di lievi sussurri, di aperture cosmiche, di malinconie vintage, di sperimentazioni avanguardiste che costruiscono, attorno a noi, ambientazioni e trame pervase da un dream-pop distropico, la risposta dell’artista e compositore gallese ad un mondo sempre più incline alla violenza che, in fondo, è l’espressione estrema della follia, della stupidità e dell’irragionevolezza umana.

Violenza che, però, non è sempre palese e apparente con i suoi missili, le sue bombe, i suoi inutili massacri e le sue evidenti devastazioni materiali, ma può assumere anche la forma subdola e penetrante del controllo e della manipolazione, attraverso politiche sovraniste, individualiste e consumiste che vogliono imporre il modello unico di una società diffidente e intollerante nella quale ciascun individuo si convince del fatto che è al sicuro, è felice, è appagato, è soddisfatto, è sano, solamente se è solo, se non ha contatti con gli altri, portatori di paura, di malattia, di dolore e di morte. 

Distanziamento sociale perpetuo nel quale le vite non hanno tutte il medesimo valore, nel quale la dignità del lavoro diventa un concetto relativo e il diritto ad avere un futuro, a coltivare le proprie passioni o a costruire le proprie relazioni affettive diventa valido solo se soddisfa determinati requisiti politici, economici, sociali, geografici o religiosi, riportandoci in una sorta di “medioevo prossimo venturo” nel quale “Mercy” è l’amara constatazione di tutto quello che abbiamo, ormai, perduto, barattato, abbandonato o dimenticato e il suono della speranza, la speranza che vive e risiede nella vera bellezza, quella che non è soggetta al decadimento del tempo. Saremo in grado di riaccoglierla, nuovamente, nelle nostre vite, giorno per giorno, o soccomberemo sotto il peso dei nostri errori climatici, economici, sanitari, industriali e politici seppellendoci, tutti, in una società sempre più razzista, ingiusta, impaurita ed egoista? 

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

Comments are closed.