sabato, Luglio 27, 2024
Il Parco Paranoico

Steve Wynn @ Cripta del Duomo, Avellino 21/01/23

L’atmosfera che si respirava, nonostante la morsa di gelo che stringeva la serata, era quella di un gruppo di amici che si riunivano per celebrare, spontaneamente, la bellezza; quella bellezza che prescinde dal tempo e dallo spazio e guarda oltre quelle che sono solamente forme fisiche, apparenze virtuali e superficialità. La cripta del Duomo di Avellino donava, inoltre, al concerto la necessaria atmosfera, consentendo alle parole di Steve Wynn di risuonare, dentro e fuori, ciascun ascoltatore presente in sala ed assumere una vera e propria consistenza musicale, come fanno il vento, la pioggia o le onde del mare.

E se il dolore è un sudario nebbioso che avvolge le nostre esistenze, impedendo sia al cuore, che alla ragione, di fare il proprio lavoro, costringendoci a rinunciare al nostro salvifico spirito critico, le trame di quella chitarra acustica rappresentavano e rappresentano l’appiglio cui aggrapparsi per non sprofondare nell’oblio. Esse, infatti, si mantengono perfettamente in bilico tra le nostalgie del passato e il nostro frenetico presente, tra ciò che hanno rappresentato i Dream Syndicate nel panorama rock alternativo americano e la profondità di testi che non sono mai banali e affondano le loro unghie nel ventre molle delle nostre debolezze, delle nostre fragilità, delle nostre paure, combattendo quelle sensazioni negative che, sempre più spesso, consentono ai fantasmi della rabbia e della follia di prendere il sopravvento e determinare quelli che sono i peggiori comportamenti e, a livello sociale, politico ed economico, quelle che sono le peggiori scelte.

Non contano i fallimenti, non contano le volte nelle quali cadiamo, non conta mancare il grande salto verso la remunerativa dimensione mainstream, ciò che ci rende appagati, felici e soddisfatti è avere la forza e il coraggio di esprimere e mettere in pratica i propri pensieri, i propri sentimenti e le proprie idee, senza guardarsi indietro, ma abbracciando l’orizzonte, più o meno elettrico, più o meno acustico, che esplode dinanzi ai nostri occhi. Il passo seguente è, ovviamente, questo show intimo ed introspettivo, uno show nel quale le singole canzoni si spogliano della loro veste più ruvida, complessa o rumorosa e ci mostrano un’anima vera, uno spirito libero e disinvolto che non ama le facili e scontate definizioni e che non si perde nelle sterili polemiche, riuscendo a fare sue e a proporre al pubblico sonorità assolutamente diverse ed eterogenee tra loro: dall’indie-rock ad atmosfere più oscure e malinconiche, dalle travolgenti e passionali ambientazioni rock-blues alla ancestrale sacralità che guarda agli inni del gospel americano, raccontando storie che mettono, sempre, al centro della loro narrazione l’uomo, le sue sconfitte e le sue vittorie, le sue perdite e la sua redenzione.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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