venerdì, Dicembre 5, 2025
Il Parco Paranoico

Bleeding Swirls, Green Star

Mik Brigante Sanseverino Maggio 2, 2025 Dischi Nessun commento su Bleeding Swirls, Green Star

C’è una nebbia sottile che avvolge le canzoni dei Green Star, una foschia elettrica e malinconica che sembra emergere da qualche angolo nascosto della memoria collettiva, quella dove le emozioni si fanno paesaggio e i suoni diventano carezze ruvide, cicatrici luminose nella notte. Le loro sonorità roche e suadenti, al tempo stesso romantiche e rivelatrici, si muovono tra riverberi shoegaze e tensioni sotterranee, disegnando un immaginario sospeso, fragile e accattivante.

Questo EP è una creatura nervosa e sincera, che recupera la visione strumentale e onirica dei maestri — dai Sonic Youth ai My Bloody Valentine — non per rifugiarsi in un passato mitizzato, ma per utilizzarlo come una leva emotiva, come lo specchio rivelatore per indagare i labirinti di questo nostro presente arido e ossessivo. Ogni chitarra distorta, ogni eco malinconico, ogni feedback è un tentativo di scardinare i perversi e invisibili ingranaggi quotidiani, quelli che ci trascinano via senza chiedere il permesso, che ci sedano con i loro rituali di produttività e di soddisfazione prefabbricata. I Green Star suonano come chi ha capito che la salvezza sta nel tornare a sentire il proprio subconscio, ad accettarne i guizzi, le ansie, i desideri disordinati. Perché è lì, sotto la pelle del rumore e delle parole non dette, che germogliano le emozioni più veritiere, quelle che non chiedono né giustificazioni, né indulgenze. È il caos a ricordarci che siamo vivi, che possiamo ancora provare a cambiare ciò che ci soffoca, a riconoscere chi davvero vibra nella stessa frequenza, a sbagliare, litigare, desiderare, scomparire e ricomparire, senza chiedere mai il permesso a nessuno.

I sei brani di “Bleeding Swirls” affondano le mani nelle giornate qualunque, nelle lotte minuscole e titaniche degli amori fragili, degli addii improvvisi, dei luoghi che cambiano fisionomia, mentre noi, distratti e stanchi, rincorriamo mete sterili e traguardi senza senso. Città e paesi si dissolvono sullo sfondo, fagocitati da obblighi e da ritmi che non ci appartengono, mentre la musica rimane l’unica traccia reale, l’unico linguaggio capace di dire quello che le parole non sanno più pronunciare. I Green Star sono il tentativo luminoso ed ostinato di prendersi il controllo dei propri sogni distorti, di lasciarli urlare o sussurrare attraverso il delay di una chitarra, di restituire alla nostalgia e alla rabbia il diritto di esistere, di essere bellezza difettosa e insostituibile. E in questo, trovano la loro voce, vulnerabile e potente, una voce che non chiede di essere compresa, ma solamente ascoltata fino in fondo.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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