venerdì, Dicembre 5, 2025
Il Parco Paranoico

You Heartbreaker You, Jehnny Beth

Mik Brigante Sanseverino Settembre 8, 2025 Dischi Nessun commento su You Heartbreaker You, Jehnny Beth

“You Heartbreaker, You” è un disco che tenta di raccogliere i frammenti: i pezzi di un mondo in frantumi e quelli, altrettanto lacerati, delle nostre vite interiori. Ma Jehnny Beth sa bene quanto questa operazione sia complicata, quasi impossibile, soprattutto in un’epoca che sembra aver scelto la frammentazione come destino. L’album non cerca un’armonia consolatoria: è la fotografia di una realtà che vive sul dolore di molti per garantire il privilegio di pochi.

Un mondo dove la sopraffazione diventa politica, dove l’economia globale si nutre di sfruttamento, dove la libertà si consuma, lentamente, sotto derive autoritarie mascherate da normalità; e in questa scena cupa, una moltitudine rimane in silenzio: occhi che si abbassano, volti che si voltano dall’altra parte, passi che cercano di non fare rumore. A costoro, il presente regala un benessere fragile ed immobile; agli altri, invece, restano solamente grida strazianti e una rabbia che divora, che consuma, che disintegra, che non trova pace.

Intanto, nelle nostre città occidentali, iper-tecnologiche e iper-connesse, sprofondiamo in una solitudine che è diventata condizione universale. I rapporti – familiari, amicali, amorosi, professionali – non sono più luoghi di incontro, ma campi di logoramento. Ogni legame diventa faticoso, ogni gesto si carica di incomprensione, fino a condurci nel nichilismo punk di un tempo che non sa e non vuole più proiettarsi in avanti. Non c’è futuro, solo un presente di estraneità, di disillusione, di marginalità e quella domanda sorda che ritorna come un ritornello inevitabile: quanto ancora dureremo?

Le sonorità di “You Heartbreaker, You” traducono tutto questo in vibrazioni crude e ossessive. È una musica che pulsa come il cuore del collasso: industriale, incalzante, priva di mediazioni. Grida e sussurri, vittime e carnefici, innocenti e colpevoli convivono, tutti, nella stessa architettura sonora. Riff taglienti e confessioni sommesse si intrecciano, esplosioni punk-rock si mescolano a visioni spettrali e, allo stesso tempo, seducenti, come se Beth avesse dipinto la colonna sonora dell’apocalisse quotidiana.

Eppure, dentro questo caos, si intravede un paradosso liberatorio: i frammenti, per quanto contorti e disordinati, conducono verso una verità più luminosa, candida e nuda. Un mondo che urla di essere svegliato con forza e passione, ma che, contemporaneamente, implora di essere curato con misericordia ed amore.

La domanda che resta sospesa, ultima eco dell’album, è la più radicale: abbiamo ancora tempo per salvarlo? E per salvarci?

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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