martedì, Marzo 19, 2024
Il Parco Paranoico

Lazy People Will Destroy You, Raskolnikov

Mik Brigante Sanseverino Aprile 10, 2020 Dischi Nessun commento su Lazy People Will Destroy You, Raskolnikov

Armonie dal cuore metropolitano, che tentano di trovare una sintesi tra il nostro inquieto e fluido presente ed un passato malinconico, racchiuso nelle melodie decadenti dei New Order o degli The Human League. Vi sono, infatti, paesaggi più quieti e diluiti, nei quali tutto scorre più lentamente ed i colori dominanti sono il bianco ed il nero delle pellicole noir ed altri che, invece, accelerano seguendo i ritmi frenetici e colorati dei synth.

“Stockolm 2” è dominata da un’atmosfera eterea, ogni attimo sembra essere l’ultimo, è come se la canzone, pervasa da sonorità post-punk moribonde e cupe, ci invitasse a godere di ogni respiro, di ogni emozione, di ogni contatto con coloro che ci stanno attorno. Non è una resa, ma è, semplicemente, la consapevolezza che tutto potrebbe cambiare all’improvviso ed ogni cosa, che adesso ci appare certa e scontata, potrebbe venire risucchiata dal vortice di suoni sintetici e febbrili di “Montauk Point Lighthouse”, proiettandoci in un mondo totalmente nuovo ed estraneo, nel quale le appassionate chitarre gotiche dei primi brani del disco si sono trasformate nell’enorme dancefloor di “No Safety Word”, in una convulsa danza di sogni infranti ed incubi ad occhi aperti.

Intanto il tempo continua a scorrere in un loop infinito di stagioni, ma noi, ora, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza nel riconoscere ciò che avevamo, ciò che abbiamo perduto, ciò che cerchiamo tra le sonorità introspettive, riflessive e psichedeliche di “Vij” che scavano sempre più a fondo, nel nostro inconscio, facendo emergere tutto quel caotico intrecciarsi di percezioni e pensieri che dà vita al rumoroso muro di “Sisyphos”; il muro che dobbiamo necessariamente oltrepassare, prima che la tormenta del rinnovato e gelido inverno dream-pop di “Sold Dead Souls” torni a soffiare impetuosa i suoi colori grigi, le chitarre rallentate ed abrasive e la tristezza dei paesaggi artificiali dei suoi sintetizzatori.

Riusciremo a comprendere, alla fine, questo nostro mondo, aldilà delle immediate apparenze e del materialismo sfrenato dei nostri giorni? Riusciremo a percepirne le leggi nascoste, semplicemente facendo leva sul nostro sudore e sulla nosta fatica? Che ne sarà di noi? Troveremo uno scopo superiore? Cosa ci riserverà il futuro? Il cappio e la dannazione eterna per i peccati commessi o la salvezza offerta dalla fragilità e dalla bellezza disperata della nostra Sonya?

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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