sabato, Ottobre 5, 2024
Il Parco Paranoico

The Turning Point, Steve Cutts [video]

Mik Brigante Sanseverino Aprile 11, 2020 Parole Nessun commento su The Turning Point, Steve Cutts [video]

Quando gli Uomini si resero conto che il loro mondo stava finendo ed iniziarono a promulgare leggi, a imporre proibizioni, a valutare soluzioni drastiche, a mobilitare polizie ed eserciti, a invocare salvatori con poteri speciali, era già troppo tardi. Il mondo non era più proprietà dell’Uomo, ma in realtà esso non lo era mai stato; gli Uomini ne avevano semplicemente abusato – a volte senza nemmeno rendersene conto, in maniera meccanica, perché troppo impegnati a restar perennemente connessi ed a vantarsi di quanto il progresso li avesse resi forti ed invincibili. Ma fu proprio questa arroganza a renderli ciechi, a fargli avere la convinzione che non sarebbe mai potuto accadere quello che, invece, era chiaramente davanti ai loro occhi.

All’inizio negarono si trattasse di un’epidemia, dissero che sarebbe stata solo una semplice influenza, probabilmente anche meno grave di un’influenza; poi, quando compresero la sua pericolosità, iniziarono a cercare un colpevole da incriminare: un complotto terroristico, uno stato canaglia, una non ben definita strategia economica di qualche multinazionale.

Qualsiasi cosa pur di non ammettere le proprie evidenti colpe. Pur di non ammettere di essere stati il vero virus che aveva avvelenato quel pianeta. Steve Cutts ce lo mostra in questo video, “The Turning Point”, accompagnato dall’omonima canzone di Wantaways; ce lo mostra in modo semplice, crudo, diretto ed efficace; gli basta invertire il rapporto ed il ruolo svolto dagli uomini e dagli animali, per riscrivere una storia che, in fondo, chiunque sia il protagonista, se il suo modo d’operare è sempre lo stesso, condurrà, inevitabilmente, sempre alla stessa fatale conclusione.

Non importa se sarà Napoleone o il signor Jones ad andare in giro, tutto compiaciuto e soddisfatto, per la casa colonica con la pipa in bocca, indossando pantaloni alla zuava, giacca nera e gambali di cuio; se non cambierà, radicalmente, il modo con cui viene gestita la fattoria, se non cambierà il modo con cui ci approcciamo al clima ed all’ambiente, nulla eviterà l’estinzione.

Il nostro futuro, la nostra vita, il lavoro, i rapporti sociali e familiari, anche l’amore e la passione, la rabbia ed il dolore, ogni possibile emozione, verrà tutto riscritto in termini di codice RNA e noi saremo costretti a rinunciare all’aria aperta ed al Sole, finiremo chiusi nei nostri ipertecnologici regni di vetro e cemento, avviliti ed abbattutti, fossili in carne ed ossa, in attesa che il pianeta si liberi dell’infestazione, scuotendoci di dosso e gettandoci via come fossimo sacchetti di plastica o lattine di alluminio.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.