sabato, Ottobre 5, 2024
Il Parco Paranoico

A Beautiful Thing: Idles Live at le Bataclan, Idles

Dopo due apprezzabili album, il compassionevole “Joy As An Act Of Resistance” e l’incisivo e diretto “Brutalism”, gli Ildes hanno deciso fosse giunto il momento di mettersi a nudo e confrontarsi col proprio pubblico e con sé stessi, affrontando un estenuante 2019 di esibizioni dal vivo che ha avuto, tra i suoi momenti più intensi e significativi, l’esibizione parigina al Bataclan, luogo che è viva testimonianza di ciò a cui possono condurci l’odio, la follia e la violenza.  

Questo disco non è eccezionale dal punto di vista della performance offerta dalla band inglese, né lo è dal punto di vista della qualità delle registrazioni, ma ha il grande pregio di catapultare l’ascoltatore al centro del concerto; gli fa provare tutta l’eccitazione, l’attesa, il sapore e la fatica dello spettacolo; gli permette di risvegliare le energie sopite in ciascuno di noi e di condividerle con chi ci è vicino.

“A Beatiful Thing” è un album urgente ed estremamente vulnerabile, senza sovrastrutture o veli dietro cui nascondersi; le sonorità post-punk sono vivide, grezze e riescono a toccare in profondità l’animo degli ascoltatori, mettendo il dito nelle ferite aperte che abbruttiscono il nostro mondo. Intolleranza, rabbia, odio e paura sono questi i sentimenti che, oggi, condizionano le nostre scelte di vita e costruiscono quella che è la nostra società. Una società, estremamente fluida e precaria, senza alcun riferimento stabile, maturo e duraturo, che bada solamente al reddito ed alla ricchezza immediata, che considera la povertà ed i poveri come una malattia da evitare e con cui non avere rapporti, che risponde alle sofferenze altrui voltandosi dall’altro lato, sbarrando i propri confini, erigendo i propri muri e chiudendosi nelle proprie case e nei propri quartieri benestanti.

L’uscita, la fuga, l’abbandono sono molto più rassicuranti rispetto al fatto d’esser parte integrante di una vasta, complessa ed eterogenea comunità; almeno è quello che vogliono inculcarci i nostri politici ed i nostri governanti. Forse perché se restiamo soli, saremo sicuramente più deboli, più impauriti, più condizionabili e quindi più facili da controllare. L’obiettivo della band di Bristol è quello di mostrare come, attraverso la musica, persone apparentemente diverse possono ritrovarsi assieme, provare empatia l’una per l’altra e chiedere una società più giusta, più solidale, più pacifica, più compassionevole, nella quale la parola d’ordine non sia più “exit”.  In questo approccio sociale e politico, aldilà delle disomogeneità e delle spigolosità del live, c’è la grandezza degli Idles, una band che vede nella musica lo strumento con cui celebrare la nostra umanità. Ne abbiamo davvero bisogno, tutti; soprattutto ora che nuovi venti di guerra stanno iniziando a soffiare sul mondo.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.