martedì, Marzo 19, 2024
Il Parco Paranoico

The Intergalactic Connection (Exploring The Sideral Remote Hyperspace), GIÖBIA / The Cosmic Dead

Nel cielo di “The Intergalactic Connection”, come sul remoto pianeta Tatooine, brilla una stella binaria. Due soli, quindi, illuminando un mondo desertico, posto agli estremi confini della galassia, laddove eroi solitari, creature selvagge e brutali, assassini, ladri, ma anche persone comuni tentano di sopravvivere e contemporaneamente di trovare sé stessi e costruire in quel luogo così inospitale, ma caratterizzato da una bellezza accattivante e feroce, qualcosa che testimoni la loro presenza e il loro passaggio in questo universo.

Lo split, dunque, è pervaso da sonorità space-rock e psichedeliche profondamente cinematografiche che spronano le due band coinvolte, i Giöbia e i Cosmic Dead, a penetrare nel bordo esterno delle nostre coscienze, a stimolare forze e istinti che erano sopiti, schiacciati dal peso delle nostre monotone, monolitiche e ripetitive giornate, in modo da riassaporare la vera essenza di ciò che ci circonda: lo scorrere immutabile del tempo, il perfetto equilibrio dei cicli di morte e di rinascita, i misteri nascosti sia dentro di noi, che nei remoti e inquietanti meandri del cosmo.

Sentiamo il bisogno di conoscere, di percepire la vera bellezza, di scoprirci parte integrante di qualcosa di più grande e significativo, di opporci al potere distruttivo della fine, consapevoli del fatto di non essere immortali, di non essere divinità, di non essere i padroni di questo mondo, nonostante tutta la tecnologia e i progressi scientifici sui quali possiamo contare oggi. Restiamo creature fragili e piene di domande alle quali non siamo in grado di dare una risposta; ma pur avendo a nostra disposizione un tempo limitato, un corpo che può ammalarsi e morire, una mente che può essere distrutta dai demoni della follia, un cuore che può essere avvelenato dall’odio e dalla rabbia, noi sappiamo di dover andare avanti, di doverci avventurare in questo lontano spazio siderale.

Un viaggio eroico nel quale le due band portano la loro esperienza e la loro umanità, ogni più grande conquista del passato, ma anche ogni dubbio e ogni interrogativo che rivolgiamo al futuro, mescolando trame progressive-rock pervase dai synth, corpose cavalcate elettriche, divagazioni blueseggianti, atmosfere di matrice krautrock, oscuri riverberi di malinconia e scintillanti narrazioni fantascientifiche, per costruire un disco che è, allo stesso tempo, riflessivo e incalzante, spaventoso e rasserenante. Un disco nel quale le buie e drammatiche visioni di “Crater Creator” si intrecciano alla fulgente e abbagliante lucentezza pinkfloydiana di “Julia Dream”, mentre, tutt’intorno a noi, nuovi e stimolanti mondi – con le loro montagne azzurre, i loro canyon di lava, i loro deserti metallici, i loro mari di vapore – acquistano forma e sostanza. E il tutto avviene grazie al potere catartico e creativo della musica, alla sua magia, alla sua capacità di andare oltre le stelle, oltre lo spettro del visibile, oltre le colonne d’Eracle e qualsiasi altro limite di conoscenza, spostandoli, di volta in volta, sempre più lontano, sempre un po’ più in là.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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