sabato, Dicembre 6, 2025
Il Parco Paranoico

Yay!, Motorpsycho

Mik Brigante Sanseverino Giugno 30, 2023 Dischi Nessun commento su Yay!, Motorpsycho

“Yay!” segna una necessità di cambiamento, ma anche la volontà di restare fedeli alla propria natura, lasciando che le inclinazioni heavy progressive-rock della band norvegese scivolino verso trame, visioni ed atmosfere più oniriche e folkeggianti. Ma ciò non significa affatto lasciare la presa, non è un abbandono, una resa o un congedo, ma il desiderio di dare sfogo alle proprie idee sonore e ai propri sentimenti in un modo differente, magari scegliendo un altro punto focale, più intimo, più introspettivo, più profondo, più incline a seguire le forze invisibili che permeano l’intero universo.

In questo magma sognante, però, trovano comunque spazio assoli di chitarra più decisi e vigorosi, nonché le divagazioni più pesanti ed appassionate di “Hotel Daedalus” o “The Rapture”. Forse, proprio perché i Motorpsycho, come tutti noi, trovano non poche difficoltà ad uscire dal labirinto bellicoso, ostile, rabbioso e distruttivo nel quale la nostra società globalizzata si è smarrita; e così hanno rallentano i tempi e le ritmiche, tentando di mettere meglio a fuoco la nostra realtà contorta e contraddittoria, cercando di uscire, una volta per tutte, da quella nebbia che ci ubriaca, che ci intossica e che ci disorienta, spingendoci, di conseguenza, a chiuderci in noi stessi, nelle nostre piccole e comode casette di periferia, nelle nostre oziose città, in compagnia di ricordi e di fantasmi, di illusioni e di paure.

Le stagioni, però, reclamano il loro corso naturale, l’estate ci spinge a non dare nulla per scontato, ma anche in un questi suoni morbidi e catartici c’è il seme della passata e gloriosa epicità, così come ci sono quelle ombre che ci corrompono e ci corrodono, forzandoci a credere che tutto – compresa la vita umana, comprese le sorti di questo pianeta – sia sacrificabile rispetto alla egocentrica soddisfazione dei propri bisogni materiali di benessere, di successo o di ricchezza. Ed allora l’album ci riconduce ad un’epoca più pura, sonicamente ancestrale, in un luogo imprecisato e fantasioso, tra i Led Zeppelin e una fantastica campagna abbracciata dalla luce solare e dal vento estivo, sotto l’attento sguardo, intriso di psichedelia e folk-rock, di un eroe munito di chitarra. Chi è? Lasceremo che siate voi a scoprirlo.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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