lunedì, Maggio 20, 2024
Il Parco Paranoico

1974-2024, 50 anni in un unico Maggio

50 anni, proprio come il cubo di Rubik, come Dungeons & Dragons e come i Playmobil.

50 anni come gli ultimi che cantava Faber in “Canzoni”. Quelli che abitano in via della Povertà, per intenderci, quelli intrappolati nella città vecchia, quelli che hanno il coraggio per un ultimo, inutile, infantile valzer nel nome di un amore perduto, di un amore cieco, di un amore sprovveduto.

E anche come Kate Moss, ma va benissimo così. Perchè Kate è una poesia, lo sarà sempre. La mia poesia preferita.

Una poesia per tutti i “super-muscoli” che vivono in città, per quelli che sono sempre pronti a scatenarsi, non come quei “coglioni molli” dei Guerrieri, The Warriors; se ne stanno, tutto il tempo, nel loro tossico luna-park in rovina, convinti che la libertà sia contare le ore, sia attendere che la DJ passi, finalmente, la tua canzone preferita.

Hey, guerrieri, giochiamo a fare la guerra? Is there anybody out there?

L’immortalità è un unico istante, un momento che contiene intere esistenze: nascere, amare, vivere, correre, costruire legami, spezzarli, donare il tuo tempo, morire, per poi trasformarsi in un fantasma, in un ricordo, in un libro, in una panchina nel parco, in un’altra silenziosa spirale di DNA, nelle corde che vibrano, nella musica che arriva ovunque, incurante degli spazi vuoti, delle leggi della meccanica, utilizzando, semplicemente, i fili invisibili ed indissolubili che connettono Lucy, nel cielo, con i suoi sfavillanti e preziosi diamanti, a Pauline, ormai completamente fatta, completamente avvelenata, in giro, per le peggiori strade della città, in compagnia del frutto inanimato del suo amore malato. 

Ma, nel frattempo, i guerrieri si sono ritrovati, i ragazzi non erano poi così male, è gente vera che suona musica vera in una stanza vera. Nessun software, nessun filtro digitale, nessun processo informatico, ma una breve storia di solchi scavati, di parole inventate, di un’altra ragazza: lei si chiama Emily, lei ruba i sogni altrui, lei dice che così è più facile, che puoi cancellare i giorni o le ore o i minuti, e persino gli anni o i secoli o i millenni, che non ti piacciono e lasciare che sia sempre il medesimo giorno di Maggio, non ne esistono altri, non ne servono altri.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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