domenica, Dicembre 14, 2025
Il Parco Paranoico

The Wolf Changes Its Fur But Not Its Nature, Crippled Black Phoenix

Un album epico e suggestivo, nel quale rock gotico e alternative-metal danno consistenza sonora reale ad una dimensione ambient oscura, astratta, penetrante, maestosa e ipnotica; un luogo immaginifico che, però, non implica e determina, assolutamente, il nostro smarrimento, la nostra disintegrazione, la nostra drammatica fine o la nostra estrema dipartita, anzi esso ci apre il prezioso varco verso una suggestiva e promettente esistenza futura, mai noiosa, mai rinunciataria, mai remissiva e mai passiva.

Improvvisi bagliori cinematografici, occulte divagazioni psichedeliche e morbide aperture melodiche di matrice darkwave ci esortano a non rinunciare a nessuna battaglia, perché dei lupi e delle loro atrocità mondane, della loro natura famelica e della loro incapacità ad uscire dal ristretto ed elitario branco che li ha generati, noi, in fondo, sappiamo già tutto, perché tutto è già stato scritto e suonato, tutto è già stato narrato e ascoltato.

Adesso dobbiamo solamente imparare a distaccarci dalla comodità, dalla semplicità e dalla convenienza delle loro menzogne, mentre, nel frattempo, i Crippled Black Phoenix scioglieranno, a furia di incisive ed energiche progressioni ed architetture metalliche, le nostre catene mentali, quelle che ci obbligano a confidare, in ogni epoca e in qualsiasi luogo, sempre negli stessi proclami, nei medesimi motti pubblicitari e nelle identiche frasi fatte, le quali non fanno altro che avvelenare le nostre sorgenti emotive e sensoriali.

Brevi e melodiosi interludi, nonché passaggi più vibranti ed appassionati, si alternano a lunghe disgressioni lisergiche, meditative e introspettive, che conducono le sonorità dell’album verso i fantasiosi, kafkiani e visionari meandri del progressive-rock, nei quali i riff di chitarra, le cupe e romantiche aperture ambient e le linee armoniche dei sintetizzatori tracciano un sentiero che, idealmente, congiunge il passato più remoto ad un futuro misterioso, ignoto e trepidante.

Un futuro nel quale ciascun ascoltatore proietta i propri ricordi e le proprie esperienze, il proprio rammarico e i propri turbamenti, intanto che il livello febbrile, magmatico e irrequieto del disco cresce, la materia stellare si concentra in un unico punto, densità e pressione aumentano a dismisura e un magnifico, incommensurabile ed incandescente big-bang sonoro travolge i dolori e le delusioni, le mancanze e i torti, innestando, in ciascuno di noi, il coraggio, la fiducia e la speranza necessarie a respingere qualsiasi assalto notturno, qualsiasi aggressione criminale, qualsiasi immotivata incursione dei lupi e dei loro gregari, dei loro accoliti, dei loro cortigiani e dei loro leccapiedi. Nessun ululato sinistro, nessuna rabbiosa minaccia, nessun ostile lamento sovrasterà ancora la nostra voce.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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