venerdì, Dicembre 5, 2025
Il Parco Paranoico

X-ÆON, Giöbia

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 19, 2025 Dischi Nessun commento su X-ÆON, Giöbia

Strati sonori che respirano, si attraggono, si dissolvono l’uno nell’altro come galassie in collisione. “X-ÆON”, l’ultimo lavoro dei Giöbia, è una comunione osmotica di suoni e visioni, un mosaico di itinerari psichedelici che rincorrono il dio del tempo e ne colgono i riflessi, evocando epoche passate e futuri ipotetici. La loro musica, intrisa di hard-rock e di progressive-rock, costruisce dal nulla architetture sonore immaginifiche, potenti, vertiginose — come astronavi che viaggiano negli abissi del cosmo o che si addentrano nelle viscere incandescenti della Terra. Ovunque ci sia qualcosa da scoprire, una verità da illuminare, un sogno da riportare alla luce, i Giöbia sono lì, in ascolto del mistero.

Ogni brano è un portale che conduce altrove: il magma di space e di psych-rock si trasforma in un linguaggio totale, un codice di connessioni segrete tra il visibile e l’invisibile. “X-ÆON” è un oggetto non identificato, proveniente da una dimensione lontana e insieme intimamente nostra: un luogo indefinito in cui l’umano e l’alieno, il reale e l’immaginifico, il materiale e lo spirituale, il profano e il divino si riflettono reciprocamente, fino a fondersi. Attraverso questo specchio sonoro, i Giöbia ci mostrano una verità semplice e spiazzante: la natura degli esseri umani, quella delle costellazioni, delle pietre e delle creature invisibili che abitano l’universo, è la stessa.

Tutto vibra, tutto respira la stessa energia primordiale.

In questo spazio sospeso tra scienza e mitologia, tra impulso e contemplazione, la musica diventa uno strumento di conoscenza, una febbre psichedelica che ci riconduce all’origine, un rito iniziatico di suono e di luce. Non potremo mai afferrare ciò che è pura energia, ma possiamo sentirne il vigore e la risonanza dentro di noi — la ritmica tellurica, le chitarre che si aprono come fratture cosmiche, i sintetizzatori che sussurrano come stelle lontane. È un battito che vibra sotto la pelle e nel buio dello spazio profondo, dal quale, ancora oggi, giungono segnali che non sappiamo decifrare. Forse non li capiremo mai, perché non sono linguaggi logici o codici simbolici: sono sentimenti, idee, visioni, emozioni che attraversano il tempo e che la tecnologia non può tradurre. La chiave di decodifica è la nostra stessa umanità, e tutto ciò che da essa nasce — arte, cinema, letteratura, poesia, musica — strumenti fragili, ma eterni con cui proviamo, da sempre, a comunicare con l’infinito.

Così “X-ÆON”, nei suoi otto brani di rock ipnotico, diventa un vocabolario segreto del mistero, un dizionario emotivo per parlare con le stelle, per interrogare le comete, per chiedere a ogni pianeta quale sia la sua storia. Ogni suono è un messaggio d’amore inviato al cosmo, ogni riff una domanda rivolta all’ignoto. E, come in ogni incontro umano, non c’è paura né diffidenza, perché la materia dei nostri pensieri è la stessa materia dei pianeti, delle nebulose e dei sogni che ci tengono in vita.

Nel fondo di questo viaggio, “X-ÆON” ci riconnette, allora, alla materia incandescente dei grandi autori di fantascienza degli anni Sessanta e Settanta: alle visioni febbrili di Philip K. Dick, ai mondi sensoriali e poetici di Le Guin, alle città misteriose di Ballard, alle aurore malinconiche di Bradbury. Anche loro, come i Giöbia, ci hanno insegnato che il futuro non è un luogo geometrico o un’equazione di dati, ma un territorio emotivo, dove il sogno e la paura convivono, dove la speranza è un frammento di luce che resiste tra le macerie del nostro mondo. È da lì che nasce la loro musica — e forse anche la nostra ultima possibilità di restare umani: in quell’istante di suono e silenzio in cui l’universo ci guarda, e noi, per un momento, non abbiamo più bisogno di capire, ma solamente di sentire.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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