domenica, Dicembre 14, 2025
Il Parco Paranoico

Interstellar Voodoo, Saint Karloff

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 28, 2019 Dischi Nessun commento su Interstellar Voodoo, Saint Karloff

“Interstellar Voodoo” è un viaggio, a bordo di un’unica canzone di circa 40 minuti, attraverso le nebulose psych e stoner rock, guardando sia alla stella polare dei Kyuss, che a quella ugualmente luminosa dei Black Sabbath, mentre sullo schermo delle nostre coscienze prendono forma le creature mostruose care all’immenso Boris Karloff e al cinema horror di culto degli anni Trenta e Quaranta.

L’unico brano corre attraverso le pieghe della galassia, tra riff fragorosi, una linea di basso possente, alternando passaggi metallici ed atmosfere acide e psichedeliche. La band norvegese utilizza al meglio le classiche sonorità stoner e doom, psych e post-rock, per dare vita a questo suo voodoo personale, che si trasforma in una festa cosmica nella quale puoi scambiare due chiacchiere con Ozzy o il dottor Victor Frankenstein oppure puoi perderti nel vuoto che, spesso, riempie le nostre anime, mentre gli Sleep danno vita ad una jam session infernale.

Tutto estremamente arduo e sperimentale, ma che, alla fine, è fatto di lacrime e fatica, di sudore ed impegno e che rappresenta un’enorme prova d’amore verso la musica, offrendo un album il cui obiettivo principale è, appunto, quello di colmare i buchi neri che corrodono e corrompono le nostre esistenze. Sono questi, infatti, i veri mostri che rischiano di annientarci e portarci via tutto ciò di cui abbiamo bisogno: mostri che hanno la faccia delle buone maniere e delle frasi di circostanza, che offrono un buon lavoro, un mutuo a tassi vantaggiosi, una vacanza all’estero, un abbonamento alla tv satellitare, ma che, allo stesso tempo, sradicano, uno ad uno, i nostri sentimenti ed i nostri sogni, trasformandoci in creature avide ed ipocrite, fredde e chiuse nel proprio piccolo minuscolo e monotono mondo fatto di ritmi e comportamenti sempre identici. Quando più nulla sarà in grado di farci restare a bocca aperta, quando più nulla ci farà piangere e sorridere, quando nessuna musica sarà più in grado di entrarci dentro, allora la trasformazione sarà davvero completa: gli zombi, quelli veri, sono davvero tra noi.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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