domenica, Novembre 16, 2025
Il Parco Paranoico

“In a room full of emptiness” [una playlist dagli anni Novanta]

Chitarre robuste ed affilate, un vento gelido proveniente dall’oceano, lo stato di abbandono e degrado delle periferie urbane, un rumoroso vangelo scolpito nel punk e nell’heavy-metal, il rifiuto dell’estetica mainstream e modaiola degli anni Ottanta, mentre, nel frattempo, il pianeta iniziava a ruotare così velocemente da riempire l’aria di adrenalina ed angoscia: furono queste le prime avvisaglie di un mondo post-industriale che si stava rimpicciolendo sempre di più e nel quale persino i bambini sembravano preoccuparsi del futuro ed essere in ansia per quella che sarebbe stata la sua prossima mossa e la prossima tendenza da seguire.

Chiusi in un utero umido ed oscuro da cui sarebbe germogliato il seme sovversivo della loro sensibilità umana ed artistica; sarebbero riusciti a venirne fuori? O sarebbero stati troppo fragili e troppo coinvolti, per non cadere nella spirale distruttiva dell’auto-sabotaggio e dell’auto-distruzione?

Quale può essere la via d’uscita da questo vicolo cieco di oscurità, apatia e disincanto? Forse potrebbe essere l’ironia, l’arma più efficace da utilizzare contro un sistema sociale, mediatico ed economico che basava e basa, sempre più, il suo potere e la sua ricchezza sugli atteggiamenti più fasulli ed ipocriti. La vita, di cui la musica può essere una rappresentazione emotivamente fedele, non è monodimensionale, è fatta di continue trasformazioni che permettono di inglobare nel proprio inconscio, così come nel proprio repertorio, esperienze ed istanze diverse: dallo stoner metal al noise rock, dall’hardcore al rap. Perché, dunque, non sfuggire a questa stanza piena di vuoto?

Nel frattempo vi proponiamo questa playlist il cui senso è non fermarsi ad un maglione di lana nodoso o ad un termine slang, che di per sè non significano assolutamente nulla, ma consentirvi di apprezzare l’intensità di queste chitarre stridenti e distorte, il pulsare ritmico dei bassi, l’incedere tonante delle batterie, tentando di preservare la purezza e l’autenticità del messaggio originario, senza lasciarsi sfiorare e rallentare dagli eccessi e dalle esasperazioni di ciò che, invece, è solo smog mediatico buono per tenere prigioniere e ammansite le masse.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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