lunedì, Novembre 4, 2024
Il Parco Paranoico

Abide EP, Nomotion

Mik Brigante Sanseverino Aprile 18, 2021 Dischi Nessun commento su Abide EP, Nomotion

In quest’era fluida e virtuale sono innumerevoli gli strumenti con cui si possono spingere le masse in una determinata direzione, facendo loro credere che quella direzione sia stata scelta liberamente, piuttosto che imposta in un modo subdolo e sottile. Il tema dell’obbedienza e quindi dell’accettazione supina di qualcosa che viene iniettato dall’esterno, per poi entrare in contatto con la nostra coscienza, influenzando i nostri pensieri, le nostre emozioni e quindi quelle che saranno le nostre scelte e le nostre azioni, è assolutamente attuale e rappresenta la più grave minaccia alla nostra autonomia ed alla nostra libertà. I Nomotion danno forma e corpo sonoro a questa minaccia, mostrando come – sotto la lucente ed accecante superficie – le acque, in realtà, non sono limpide e trasparenti, bensì torbide e fangose. Ci dicono, spesso, che è per il nostro bene, ma continuano a imporre divieti e costruire barriere, spingendoci ad indossare maschere ed obbligandoci a vivere in una prigione dorata, che, sostengono, è fatta per difenderci dal mondo esterno.

Gli crediamo? No. Vorremmo evadere? Sì. Ed allora perché non lo facciamo? Innanzitutto perché abbiamo paura; temiamo, infatti, il giudizio altrui; temiamo di venire colpevolizzati, derisi, emarginati; temiamo di venire puniti e perdere ciò che possediamo, senza renderci conto che si tratta semplicemente di oggetti, di modelli sociali ed economici che non sono finalizzati al nostro benessere, ma solo alla nostra subalternità. Il secondo motivo è, infatti, un bieco opportunismo che ci spinge a voltarci dall’altra parte, ad accettare tutto ciò che ci raccontano come fosse il verbo, scegliendo di vivere in un mondo perennemente grigio, nel quale la verità non esiste, ma ogni cosa è solo apparenza e convenienza.

Non è il buio, quindi, a farci davvero paura, perché anche nella più assoluta oscurità i nostri occhi, alla fine, riuscirebbero comunque ad abituarsi; questo grigiore eterno, invece, è la vera condanna, il sudario che cala sulle nostre esistenze, rendendole più brevi, più fragili, più precarie, più insignificanti di quanto, in realtà, esse potrebbero essere. Eccoci, dunque, creature impaurite e sottomesse, incatenate alle sonorità illusorie e crepuscolari di “Something Out There”, consapevoli che lì fuori vi è un universo la cui bellezza e la cui verità mettono a disagio – evocando domande alle quali non sappiamo rispondere – che preferiscono sopravvivere nella menzogna e nell’ipocrisia, piuttosto che accettare ed affrontare l’ignoto. Più semplice e più conveniente, di conseguenza, rinchiudersi in quelle prigioni dorate dalle quali solamente nei nostri sogni riusciamo ad uscire, perdendoci nelle trame oniriche e accattivanti di “Out Of The Blue”. Ma intanto il sogno si trasforma in un incubo di alienazione, abbandono e solitudine, “Contradiction” ci attende al varco, laddove il nostro viaggio termina nelle profondità oscure di “Elizabeth”: si tratta della rassegnazione e della commiserazione di uno spettro oppure è il grembo consapevole da cui un nuovo seme può dare inizio a qualcosa che suoni davvero diverso?

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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