venerdì, Aprile 19, 2024
Il Parco Paranoico

Entering Heaven Alive, Jack White

Mik Brigante Sanseverino Luglio 24, 2022 Dischi Nessun commento su Entering Heaven Alive, Jack White

Il secondo album di quest’anno, per Jack White, è l’occasione per tornare nel territorio delle composizioni d’indole più acustica, canzoni che rispondono alle atmosfere più oscure del primo disco con una ricerca melodica più intima, appassionata e sottile.

I suoi detrattori potrebbero lamentarsi del disordine di fondo, ma al di là di remote e preziose stelle danzanti, il suo caos è anche la migliore risposta alla monotonia dei tempi moderni. Una monotonia che annichilisce intelligenza e creatività e cancella tutte quelle idee che non sono perfettamente allineate rispetto ai modelli dominanti; di conseguenza è sempre meglio relazionarsi con qualcosa, che con sana, romantica, nostalgica e salutare ferocia, ci sproni a riconquistare gli spazi perduti, quelli nei quali i nostri pensieri potevano evolvere liberamente e soprattutto interagire tra loro.

Intanto l’album scorre in maniera fluida e sognante, tentando di rallegrare gli ascoltatori e, contemporaneamente, evocare la scintilla creativa capace di renderlo eccezionale.

Il nostro songwriter traccia i suoi sentieri lastricati di mattoncini tutti blu nel paese di Oz delle sonorità blues e folk rock,  servendosi delle sue morbide e gratificanti trame di chitarra come carburante emotivo per dare vita ad una narrazione sonora fantasiosa in grado di inglobare elementi acustici di natura diversa: valzer improvvisati, irruenze psichedeliche, corposi riff blueseggianti, atmosfere da ballad zeppeliniana, influenze jazz, ritmiche si matrice latino-americana, con la consapevolezza, però, delle proprie origini garage e punkeggianti, senza mai essere eccessivo e senza mai tentare di impadronirisi, totalmente, di qualcosa che Jack sa benissimo è più corretto, onesto e utile vivere come parte di un patrimonio artistico condiviso e collettivo, in modo da restare, anche nei momenti apparentemente più imprevedibili e giocosi, fedele a quello che è il proprio DNA.

Un approccio che dovremmo abbracciare tutti: quello di essere noi stessi, senza paura di subire giudizi affrettati, taglienti e sferzanti; senza rincorrere falsi e pericolosi miti di bellezza e successo, ma liberi di scegliere la propria strada, proprio come fa il matto di Manhattan che parla con gli angeli del paradiso, cantando e bevendo whisky assieme a loro e costruendo storie che noi, presi dalle nostre frenetiche esistenze, probabilmente, non ascolteremo mai. Dunque, perché non cambiare? Perchè non lasciare che un tornado di sentimenti, sogni e passioni sollevi le nostre comode, statiche e iper-tecnologiche casette e le porti in un mondo nuovo?

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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