sabato, Luglio 27, 2024
Il Parco Paranoico

The Aunt’s House, Cazale

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 21, 2022 Dischi 1 commento su The Aunt’s House, Cazale

Le trame strumentali dei Cazale sono un viaggio spensierato, audace e romantico verso territori sonori incontaminati, in perenne bilico tra jazz e post-rock. Un viaggio che è solo tuo, proprio come solamente tua è la vita, come lo sono le giornate che puoi donare agli altri sotto forma di storie e di ricordi, di foto, di oggetti, di cortesie e di testimonianze che potrebbero, quando i protagonisti delle stesse non sono più presenti, anche addolorarci o farci soffrire, ma che, alla fine, oltre il loro salvifico velo di malinconia, ci permettono di comprendere l’importanza del tempo che abbiamo a disposizione. 

Un tempo che non è illimitato, ma che è sufficiente per amare, per conoscere, per crescere, per lasciare un segno, anche minimo, del proprio passaggio su questo mondo. Intanto le sonorità del disco inglobano atmosfere di matrice onirica, fusion e psichedelica, arricchendo le nostre menti sopite ed assuefatte e facendo sì che elementi eterogenei tra loro – reali e fantastici, materiali e spirituali, superflui e necessari, luminosi ed oscuri – trovino un punto focale nel quale incontrarsi e specchiarsi l’uno nell’altro, nel quale poter recuperare dal tempo passato, proiettarsi verso il tempo futuro e fornirci un percorso musicale ed umano che ci sia d’aiuto nelle interazioni, soggettive e oggettive, con questo nostro assurdo, virale, iper-tecnologico e conflittuale tempo presente. Con una quotidianità, rintracciabile sin dall’incipit dell’album, tramite le tante voci che si sovrappongono e si mescolano caoticamente, che, spesso, si riduce, purtroppo, ad essere l’effimera ripetizione di azioni meccaniche delle quali non resterà assolutamente nulla.

E se non riesci a lasciare memoria alcuna, è come se tu non fossi mai esistito. E tutto ciò che non esiste, richiamandoci ai concetti filosofici espressi da Platone, è qualcosa di menzognero, di cattivo, di malvagio. I Cazale ci rammentano, con trepidante urgenza, per mezzo delle loro sonorità impregnate di costruttiva, gentile e pura umanità, oltre che tramite al loro eclettico e passionale dinamismo e grazie alle profondità emotive esplorate dal sax, che siamo fatti di bene e quindi di verità, di fatti, di narrazioni, di memoria.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

1 Comment