sabato, Luglio 27, 2024
Il Parco Paranoico

This Stupid World, Yo La Tengo

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 22, 2023 Dischi Nessun commento su This Stupid World, Yo La Tengo

Gli Yo La Tengo sono una delle poche band capaci di attraversare, con naturalezza, dimensioni sonore eterogenee, rimanendo, però, sempre assolutamente riconoscibili e coerenti con quella che è la loro essenza più pura, in un alternarsi di momenti più sporchi e più puliti, più riflessivi e più veloci, di feedback ed armonie, mentre le loro parole ci accompagnano in un cammino che è sì inevitabile e doloroso, ma che è anche l’unico vero percorso che può dare un senso alla nostra esistenza, liberandola da quelli che sono istinti esclusivamente materialistici e permettendoci, di conseguenza, di conoscere noi stessi e gli altri, oltre che di avvicinarci alle verità sospese di questo mondo.

Ed intanto il sole che muore condivide il proprio tempo e il proprio spazio con la luna che nasce, in un ciclo infinito di albe e di tramonti che, in un certo senso, ci inquieta e suscita in noi domande alle quali è impossibile dare una risposta certa e concreta, ma è proprio questo profondo e turbolento senso di vuoto a spronarci a cercare le nostre passioni, la nostra musica, le persone che sentiamo affini.      

“Sinatra Drive Breakdown” riempie il vuoto con le sue chitarre, il rumore è catartico, è qualcosa a cui chiunque può aggrapparsi quando si senti solo, con la consapevolezza che anche altri, nello stesso momento, lo stanno facendo. Dobbiamo solamente trovarli e l’arte, la musica, un disco, questo disco possono essere un ottimo strumento per farlo.

Il tempo indebolisce il fisico, ha fatto sì che le forme e le apparenze mutassero, ha provocato addii, perdite ed abbandoni improvvisi, ma continua ad offrirci la possibilità di nuove trame sonore, di nuovi sentieri espressivi, di nuove conoscenze e di nuove opportunità emotive. Il rock dinamico ed ad ampio spettro cromatico di “This Stupid World” è un esempio, vivido e reale, di come si può sopravvivere su questo pianeta sempre più dilaniato dalle guerre, sempre più inquinato e sempre più ingiusto, senza fingere di non vedere tutto il male che ci circonda, senza accettare di sprofondare – come se fossimo dei drogati – in un paradiso di menzogne mediatiche e virtuali, ma rimanendo con i piedi ben piantati a terra, informati e consapevoli del fatto che non possiamo sottrarci al tempo, all’invecchiamento, alla malattia, al dolore e alla morte, ma dobbiamo, invece, fare tesoro di ogni singola alba e ogni singolo tramonto, trasformandoli in una narrazione umana, artistica, musicale da offrire a coloro che si perdono e si convincono che la via d’uscita possa risiedere nell’egoismo, nel menefreghismo, nell’isolamento o nell’individualismo, in una versione irreale, ma esteticamente perfetta ed immutabile della realtà, una dimensione nella quale non si invecchia, non ci si ammala, non si soffre, non si muore, ma si può continuare, per sempre, a comprare oggetti inutili, a seguire le mode, a fare selfie o a pubblicare le proprie storie sui social. Ma un presente così statico ed eterno, non sarebbe la fine peggiore?

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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