martedì, Marzo 19, 2024
Il Parco Paranoico

Memento Mori, Depeche Mode

Mik Brigante Sanseverino Marzo 27, 2023 Dischi Nessun commento su Memento Mori, Depeche Mode

Martin Gore, Dave Gahan, ossia i Depeche Mode senza Andy Fletcher, colui che aveva consentito a quei due mondi contrapposti di dialogare e di permettere, di conseguenza, alla band inglese di costruire le sue celebri narrazioni darkwave, gothic ed electro-pop, attraversando le generazioni e i decenni.

Ma adesso, la collaborazione diretta e senza filtri che, in passato, appariva solo come un obbligo frustrante, si è dovuta trasformare in un valore aggiunto, facendo sì che “Memento Mori” diventasse una intensa e appassionata storia musicale di perdizione e di rinnovo, dalla quale l’anima gotica dei Depeche Mode potesse riemergere con forza armoniosa ed appagante, sconfiggendo tutti quelli che sono i fantasmi obliqui e perversi dell’alienazione, quelli che, in altri momenti ed altre epoche, in un passato ormai leggendario, intrappolarono i nostri eroi in una spirale di arroganza e di dipendenza, la medesima spirale che incombe, con fascino morboso, sulle nostre esistenze tecnologiche e sul nostro mondo sempre più prossimo all’apocalissi nucleare.

L’ostilità, invece, si è infranta contro un vivido e pulsante orizzonte, illuminato dal sole dell’assenza, mentre nuvole di preziosa consapevolezza fluivano sulle menti ed i cuori, esortandoli a non sentirsi più soli e a colmare la mancanza fisica con nuove idee, nuove percezioni, nuove atmosfere, nuovi motivi di crescita e di miglioramento. Il disco ha, infatti, un’anima politica, che prescinde dalla vicenda umana nel quale è stato concepito e mette in collegamento due dimensioni apparentemente estranee tra loro: quella più intimistica, poetica e personale e quella più veemente, sociale e politicizzata, tenendole assieme grazie alle sue trame elettroniche intrise di crepuscolare, minacciosa e cruda verità, senza, però, smarrire il naturale legame con le atmosfere più ballabili ed accattivanti, quelle che, oltre a rendere appetibili i singoli brani, fanno sì che la cultura della vita, della fiducia e dell’amore incarnato abbiano, alla fine, la meglio sulla malinconia, sul senso di smarrimento, sul vuoto e sulla resa.

I Depeche Mode, invece, vogliono essere al di là di tutto questo pessimismo, compreso quello che sarebbe solamente un nocivo e micidiale processo di auto-commiserazione, un processo che potrebbe portare la loro musica all’epilogo mortale e definitivo.

Essa, invece, deve estendersi all’infinito, irrompere nello spazio-tempo e irradiare la propria luminosa energia, come già è accaduto e come accadrà ogni qual volta che un ubriaco, un matto, un genio, un David Bowie, un Syd Barrett, un Lou Reed ci mostrerà la storia che esiste in un’altra storia, ci mostrerà come giocare, fino in fondo, partite che sappiamo essere truccate, fregandosene delle mani che stringono i loro coltelli taglienti o di quelle che vorrebbero porgere le loro ipocrite scuse, i loro subdoli saluti o le loro finte carezze. “Memento Mori” è, quindi, la rappresentazione di un mondo che è nascosto nel nostro, un mondo nel quale le persone vivono senza preoccuparsi del finale, consapevoli che la carne cerca altra carne, che lo spirito cerca altro spirito, che la musica cerca altra musica e che c’è chi continuerà a spacciare i suoi vetrini colorati per gemme preziose, le sue invettive per preghiere, i suoi giudizi per regolamenti, le sue azioni per un futuro migliore, un futuro di pace, ma si tratta di una pace malata, una pace agonizzante, una pace funesta, una pace finta, una pace che non serve, né a noi, né a questo nostro mondo.     

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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