sabato, Maggio 4, 2024
Il Parco Paranoico

We Need An Angel, A Real One [words & videos]

Qual è la verità? La verità è che non c’è nessuna risposta, inseguiamo – nel corso della vita – diverse forme d’amore, convincendoci di poter ricevere, in cambio, la felicità, ma, in realtà, l’unica felicità possibile è quella istintiva, percettiva, violenta della natura. Una felicità fatta di mari in tempesta, di cieli vorticosi, di notti profonde, di albe improvvisamente brucianti e di tutto quello che attraversa i nostri sensi, i nostri recettori chimici ed arriva in ogni singola cellula, una vita dopo l’altra, un’era dopo l’altra, un universo dopo l’altro. 

Non importa, dunque, quanto saranno maestose le nostre città, quanto saranno inquietanti e minacciose le nuove tecnologie, perché esse non potranno mai arrivare alla cruda ed attraente indifferenza della natura, delle sue leggi, delle sue forze invisibili, un vero e proprio mirino puntato, perennemente, alla testa degli esseri umani. Basta un attimo e tutto quello che stiamo stringendo forte scomparirà per sempre, compresa la piccola Ethel.

Pensiamoci bene, dunque, prima di vendere l’anima a qualche astuto top-manager, a qualche scaltro direttore, a qualche criminale in doppio petto, convinti di aver trovato il lavoro perfetto, il lavoro dei nostri sogni, il lavoro che ci garantirà un futuro pacifico e sereno. Ed intanto si prendono il tempo, il nostro tempo, ci danno degli orari, delle scadenze, degli obblighi, degli impegni, delle catene, una cuccia, una password e un bell’osso da rosicchiare.

La chiamano democrazia, ma è uno spazio sempre più limitato ed angusto, uno spazio ermetico nel quale si respira un’aria davvero pesante. E’ uno spazio pieno di incubi, di morti viventi, di agenti patogeni; le persone non riescono a dormire, sono confuse, riescono a malapena a parlare e a comunicare tra loro. Vagano senza sosta, si toccano, si sfiorano, si urtano tra loro, sempre più frequentemente, sempre più violentemente ed, allora, iniziano ad odiarsi, a combattersi, a farsi del male, ad uccidersi.

Questa è la nostra realtà, no? Questo è quello che vediamo attorno a noi, no? Tutta una serie di luoghi geografici, di nazioni, di città, di sigle, di organizzazioni, il cui significato, purtroppo, è sempre il medesimo: morte. Forse l’umanità è malata, probabilmente è impazzita, destinata ad annegare, sempre più, nel dolore e nella sofferenza, in attesa che un altro generale, un altro despota, un altro primo ministro, un altro assassino, un altro killer, un altro attentatore, un altro fanatico, un altro uomo assetato di potere facciano la loro sporca e sanguinosa mossa.  Ah… quanto avremmo bisogno di un angelo, di un vero angelo, di un angelo capace di annegare in ciascuno di loro, in ciascuno di noi.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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