venerdì, Aprile 19, 2024
Il Parco Paranoico

y? EP, Julia-Sophie

Mik Brigante Sanseverino Giugno 3, 2020 Dischi Nessun commento su y? EP, Julia-Sophie

Quella di Julia-Sophie è un’elettronica “umana”, nel senso che le sonorità artificiali e sintetiche, sulle quali l’artista anglo-francese sviluppa le sue suadenti e malinconiche trame vocali, creano un flusso alternato di luci ed ombre, di gioie e dolori, di rabbia e passione, che rappresentano lo scorrere del fiume della vita.

Un fiume che ora è ampio e pacifico, ora stretto e vorticoso, ora è limpido e fresco, ora torbido e bollente; un fiume, nel quale, a volte, rischiamo di annegare e sprofondare per sempre; altre volte, invece, ci limitiamo, semplicemente, a galleggiare, senza esporci troppo, perché pensiamo che in questo modo non soffriremo più e nulla potrà più deluderci o addolorarci. Non è possibile, però, bagnarsi nelle medesime acque più di una volta, ogni istante che perdiamo è unico e prezioso; non tornerà mai più, per cui conviene viverlo, piuttosto che sprecarlo, restando in una perenne, silenziosa e sterile attesa.

Certo, ciò può essere rischioso, potremmo dover accettare perdite, rinunce, sacrifici e sconfitte, ma in fondo queste esperienze sono l’unico modo che abbiamo per poterci migliorare, per acquisire nuove conoscenze, per guardare più lontano, per sentirci appagati del nostro rapporto con gli altri e con il mondo circostante.

“I Left You” è una sfida ai dubbi ed alle ansie che, spesso, minacciano la nostra stabilità, stritolandoci con sensi di colpa, paure irrazionali, dipendenze psico-fisiche; è una canzone sulla privazione, sulla resa, ma, allo stesso tempo, è anche un incitamento a non accontentarsi, a cercare, a lottare per coloro che amiamo, a non aver paura dei nostri sentimenti, perché questo è l’unico modo di cui disponiamo per costruire un futuro più prospero. L’unica strada che possiamo percorrere per accettare il dolore, è quella della verità e della consapevolezza della nostra fragilità umana; intanto i suoni più eterei e quelli più incisivi si mescolano tra loro, “xox” assume un’area magica e cinematografica, luce ed ombra si rivelano per ciò che sono e le drum machine ed i sintetizzatori ci aprono le porte del nostro stesso inconscio, spingendoci a cercare i nostri ricordi più dolorosi, le delusioni più brucianti, le esperienze più negative. Riportarle alla luce, liberarle dalle ombre che danno loro forza, sostegno e sostentamento, trasformandole nei mostri disumani che ci limitano e minacciano, ci consente di esorcizzare il male, di riprendersi il proprio spazio vitale, di non doversi più nascondere e di poter essere, finalmente, sè stessi. Lo scopo della musica, infatti, è esattamente questo e può essere sintetizzato con una sola parola: verità.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.