domenica, Dicembre 8, 2024
Il Parco Paranoico

2020, I Migliori Album Italiani

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 3, 2020 Parole Nessun commento su 2020, I Migliori Album Italiani

#10) MAYA MOUNTAINS
“ERA”
[Recensione]

“Era” gioca con i cambi di ritmo improvvisi, prende per i fondelli la frenesia del nostro mondo moderno, la ridicolizza, la svuota dei suoi miti ed ideali, li riduce a brandelli, raccontandoci una storia allucinante fatta di umorismo, ascensione spirituale, maschere, antiche leggende, polvere di stelle e sangue, nella quale è difficile distinguere la verità dalla menzogna.


#9) CALIBRO 35
“MOMENTUM”
[Recensione]

Esistiamo. Esistiamo perché ci rapportiamo al Tempo ed allo Spazio: a ciò che è accaduto ed a ciò che sta accadendo adesso; ai luoghi in cui siamo ora o siamo stati in precedenza, alle persone che abbiamo perduto e trovato durante il nostro cammino. Siamo creature fragili e finite, ma la nostra capacità di connetterci alla temporalità ed alla Storia, ci permette di rivendicare la libertà e l’indipendenza delle nostre scelte.


#8) SUBMEET
“TERMINAL”
[Recensione]

I posti più affollati sono quelli nei quali ci sentiamo più soli, talmente soli che non riusciamo più neppure a seguire il flusso dei nostri pensieri. Ed allora, avendo perduto anche la nostra blanda interiorità, non ci rimane che lasciarci trasportare dagli altri, gli estranei che non ci degnano neppure di uno sguardo, la cui indifferenza ci sgomenta e ci sotterra, mentre le loro voci, ormai indistinguibili, diventano il malinconico rumore in cui ci perderemo.


#7) THE STRANGE FLOWERS
“SONGS FOR IMAGINARY MOVIES”
[Recensione]

Un viaggio interessante è quello che propongono gli Strange Flowers; un viaggio che parte da lontano, dalle zone dimenticate e nascoste della nostra personalità, messe a dura prova da questo recente periodo di lockdown ed isolamento, per poi attraversare diversi decenni di musica pop, rock e psichedelica – dalle albe lisergiche degli anni Sessanta fino ai festosi assembramenti serali del britpop degli anni Novanta – e giungere da qualche parte nel misterioso universo che ci ospita e sovrasta.


#6) CHOW
“ANCIENT GENTLE TOWER”
[Recensione]

Il tempo è circolare, l’inizio e la fine sono strettamente connessi ed intrecciati tra loro, si sostengono a vicenda, mentre noi, avvolti dalla nebbia e dalla foschia, smarriamo la strada di casa e ci ritroviamo a percorrere sentieri ignoti e misteriosi; i medesimi sentieri che altri, prima di noi, hanno percorso, smarrendosi e ritrovandosi, toccando con mano la pace e la guerra, la gioia ed il dolore, la speranza e la delusione, il conforto e la paura, esattamente come sta accadendo a noi adesso, accompagnati dalle sonorità oscure ed accattivanti, spigolose ed armoniose, immediate e meditative, dei Chow, band italiana proveniente da Bologna.


#5) JAHBULONG
“ECLECTRIC POISON TONES”
[Recensione]

Facendo propria la lezione ed il sacrificio di Giordano Bruno, il filosofo nolano di cui si celebra il 420° anniversario della morte, “Electric Poison Tones” spinge i suoi riff liberatori, le sue distorsioni, il suo viaggio cosmico verso quell’elemento mistico e divino che rappresenta la vera anima del mondo, permettendo a quella che altrimenti sarebbe solo materia inerme di elevarsi e diventare verità e bellezza, le quali, a loro volta, possono essere espresse sotto forma di parole, di racconti, di gesti, di musica, di tutto ciò che è racchiuso tra le accattivanti ed ipnotiche espansioni sabbathiane di “Under The Influence Of The Fool” ed i tenebrosi e profonfi abissi celati tra le pieghe oniriche di “The Eremite Tired Out”.


#4) NERO KANE
“TAILS OF FAITH & LUNACY”
[Recensione]

La fede è speranza, la disperazione può condurci verso il baratro della follia; ci sono notti in cui il vento del deserto si diverte a diffondere, per le strade del mondo, le storie di uomini e donne che affidarono alla speranza o alla disperazione le loro esistenze, compiendo quell’ultimo decisivo passo oltre le soglie della porta della fede o di quelle della porta della follia.


#3) PAOLO BENVEGNU’
“DELL’ODIO E DELL’INNOCENZA”
[Recensione]

C’è, dunque, qualcosa di misterioso ed allo stesso tempo affascinante nella genesi di questo disco: ricevere delle canzoni per posta, ritrovarsi a suo agio nelle loro parole e nelle emozioni che esse suscitano, decidere di farle proprie, di dar loro spessore e costruirci un album, ci fa comprendere come la poesia sia in grado di abbattere qualsiasi muro, frantumare qualsiasi distanza, oltrepassare qualsiasi ostacolo materiale.


#2) BLACK RAINBOWS
“COSMIC RITUAL SUPERTRIP”
[Recensione]

“It’s a sign that you’re gonna die, real soon”, i Black Rainbows sono tornati con un disco che ha il sapore retrò del rock psichedelico e quello energico e soffocante, liberatorio e dannato dello stoner metal, con passaggi lenti e blueseggianti ed altri, invece, che sono una miscela esplosiva di fuzz, distorsioni, minacciosi alieni, spazi inesplorati, riff massicci e messaggi inquietanti su una fine imminente, che, in fondo, sembrano calarsi alla perfezione nella nostra cruda realtà.


#1) GIöBIA
“PLASMATIC IDOL”
[Recensione]

I richiami cosmici concorrono a mettere in evidenza quello che è, in fondo, il cammino umano: le domande che ci gettano nel dubbio e nello sconforto sono buchi neri nei quali possiamo sprofondare ed impazzire; i falsi miti sono gli asteroidi rocciosi che deviano la nostra rotta; le esistenze sprecate a perseguire obiettivi puramente superficiali e materiali sono le nebulose in cui rischiamo di perderci per sempre; gli affetti in cui troviamo rifugio e sostentamento sono i pianeti che ci consentono di fermarci a riposare e recuperare energia; la bellezza del creato è l’illuminante splendore di un quasar.

Ascolta la playlist riepilogativa e poi dai un’occhiata anche la classifica 2020 dei 10 Migliori Album!

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.