lunedì, Dicembre 9, 2024
Il Parco Paranoico

Parallel, Pinhdar

Mik Brigante Sanseverino Aprile 16, 2021 Dischi Nessun commento su Parallel, Pinhdar

Così come esistono i fotoni, ovvero quanti di luce, che, secondo alcune teorie fisiche, possono spostarsi da una dimensione all’altra, perché la stessa cosa non dovrebbe essere possibile anche per l’oscurità? Quanti di oscurità che, spostandosi da un universo all’altro, portano con sé il loro carico di dolore, di sofferenza, di malattia e di morte. Particelle elementari che interagiscono con quella che definiamo essere la nostra realtà, che ci attraversano e che, purtroppo, possono attaccarsi ai nostri stessi pensieri e ai nostri sentimenti, alterandoli, distorcendoli, rendendoli torbidi, negativi e pericolosamente sfuggenti e spingendoci, di conseguenza, verso il baratro dell’apatia, dell’alienazione, dell’aggressività, della violenza e della follia.

Fonte estrema di male per noi stessi e per quelli che ci sono attorno.

La recente pandemia, con il conseguente isolamento fisico e mentale, con il silenzio surreale che è calato sulle nostre esistenze, è misura concreta di una dimensione malevola che si è sovrapposta alla nostra quotidianità/normalità, ma siamo stati tutti noi, con i nostri comportamenti egoistici, con il nostro delirante e virtuale individualismo mediatico, con le nostre assurde scelte economiche di stampo neo-liberista, con l’assoluta insensibilità nei confronti delle innumerevoli crisi ambientali ed ecologiche che devastano il pianeta, a richiamare e rendere reali questi demoni.

Ora solamente l’arte, solamente la bellezza, solamente la musica possono attraversare questa barriera e permettere ad un po’ della luce, dell’empatia e dell’umanità, a cui abbiamo rinunciato, di tornare nel nostro mondo, anche attraverso le sonorità oniriche e rarefatte di “Parallel”. Attraverso questi otto brani pervasi da trame crepuscolari, cinematiche e cariche di emotività, in un intreccio di aria, terra, fuoco ed ambientazioni trip-hop che oscillano tra sperimentazione e malinconia, mentre “Anacreonte” potenzia – attraverso la dolorosa accettazione del presente – i nostri sensi e le nostre percezioni, consentendo alla title-track di aprirci gli occhi e mostrarci quanto sia profondo il baratro verso il quale ci siamo incamminati.

Un immenso buco nero che risucchia la luce, in qualsiasi forma, deridendo la nostra precarietà e la nostra debolezza; intanto “Glass Soul” e “Corri” ci conducono verso il punto più profondo di quest’incubo, laddove la nostra coscienza è completamente nuda e, se vogliamo provare a sopravvivere, non ci resta che prenderne atto e tentare pian, piano a darle nuovamente una voce. Voce che coincide con le melodie eteree di Cecilia Miradoli, con le vibranti pulsazioni dei synth, con le soffici divagazioni dream-pop di “Atoms And Dust”, con il rincorrersi delle dimensioni analogiche e digitali, con le crude visioni di “Hidden Wonders”, con quell’ultimo fondamentale passo verso il risveglio e verso la consapevolezza di “The Hour Of Now”.  

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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