sabato, Luglio 27, 2024
Il Parco Paranoico

The Atlas Underground Flood / Fire, Tom Morello

“Fire” e “Flood” – l’incendio e l’alluvione – sono il modo con cui Tom Morello ci mette dinanzi quella che, ormai, è una triste, cruda e drammatica verità: sulla Terra non esiste più alcun luogo che può considerarsi al sicuro da catastrofi e sconvolgimenti naturali. Questa non è un’apocalisse divina, ma è il risultato delle scelte politiche ed economiche dei vari governi del pianeta, i quali continuano, purtroppo, solamente a fingere di aver preso a cuore la questione, mentre, nella realtà dei fatti, continuano a tergiversare, a non accordarsi, a nascondersi dietro astrazioni verbali, a prendere tempo, a rimandare al futuro decisioni che, invece, sarebbe il caso di prendere adesso.

Se da un lato l’immobilismo politico è funzionale allo sfruttamento intensivo e distruttivo delle risorse naturali e alla volontà di continuare a servirsi di modelli industriali di sviluppo del secolo scorso che si sono, chiaramente, dimostrati nocivi sia per la salute degli esseri umani, che per quella del pianeta, dall’altro lato vi sono organizzazioni, enti, gruppi di persone, semplici individui che tentano di scoperchiare questo vaso di Pandora e metterci dinanzi ai mostri che noi stessi, con i nostri comportamenti, con la nostra arroganza, con il nostro cieco materialismo, abbiamo contribuito a creare.

“The Atlas Underground”, nelle sue due componenti – “Fire” e “Flood” – tenta di dare consistenza sonora a questo abisso e lo fa attraverso tutta una serie di collaborazioni artistiche che consentono ai due dischi di muoversi in un territorio eterogeneo: rap ed hip-hop, hard-rock ed elettronica, blues ed indie-rock e visto che è stato proprio Tom Morello a tirare in ballo l’epopea clashiana e l’atmosfera incandescente che si respirava nel Regno Unito agli inizi degli anni Ottanta – tra dilagante disoccupazione giovanile, abbandono scolastico, inquinamento, rigurgiti di stampo fascista, perdita di diritti fondamentali, privatizzazioni senza scrupoli, smantellamento dello stato sociale, criminalità e imposizione di un permanente stato di polizia – non possiamo fare a meno di citare, anche noi, il grido d’aiuto, ma anche di coraggio e speranza, che una Londra, bombardata dai nazisti, rivolgeva a tutti coloro che si opponevano e combattevano un futuro governato dall’odio, dall’intolleranza e dal razzismo.  

Le chitarre di Tom Morello, da sempre al servizio della sua visione più solidale, egualitaria e ecosostenibile della società, dell’economia e della politica, si mettono al servizio dei Manchester Orchestra e delle loro trame di matrice indie-rock soffici ed armoniose (“The Lost Cause”), ma anche di quelle più convulse, ossessive e spigolose di “The Bachelor” (IDLES) o di quelle riflessive, blueseggianti e dolenti di “Raising Hell” (Ben Harper), perché ciò che interessa adesso non è ciò che potrebbe dividerci, ma ciò che ci sprona a stare assieme, a fare fronte comune nei confronti di un nemico che non mostra debolezze o limiti o ripensamenti, ma che è determinato nel perseguire i suoi loschi obiettivi. Un nemico così può essere sconfitto solamente mettendo a fattor comune le nostre energie, le nostre esperienze, le nostre idee, le nostre capacità, la nostra umanità; “The Atlas Underground Flood” non deve esser vissuto e ascoltato come una sorta di circo, terminato il quale ognuno se ne torna tranquillamente ai fatti suoi, convinto di aver fatto la sua parte, ma è – nell’idea di Tom Morello – una sorta di chiamata permanente alle armi, in perfetta continuità con quella che è la sua storia, la storia di “Killing In The Name Of”,  la storia di ogni uomo che spezza le catene e sfida il potere costituito: “fuck you, I won’t do what you tell me”. 

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.