lunedì, Novembre 4, 2024
Il Parco Paranoico

Lux, Mått Mūn

Mik Brigante Sanseverino Luglio 20, 2022 Dischi Nessun commento su Lux, Mått Mūn

Sopra di noi un’infrastruttura cosmica, dentro di noi un’infrastruttura neurale; stelle e neuroni, cellule e galassie, che entrano in contatto e interagiscono tra loro, influenzandosi a vicenda ed oltrepassando il gelido e solitario buio dello spazio profondo, i silenziosi e sconosciuti meandri delle nostre menti.

Esiste, dunque, qualcosa che connette l’infinitamente grande dell’universo e l’infinitamente piccolo dell’esistenza, qualcosa che può assumere la forma di un’energia invisibile, di impulsi elettrici, di bagliori luminosi, di onde sonore. Onde che sono intrise delle stesse pulsazioni elettroniche e synthwave con le quali Mått Mūn indaga sugli aspetti più ignoti e misteriosi della nostra realtà, trovando, contemporaneamente, un approccio melodico per porsi delle domande, per superare i propri limiti fisici e per esprimere le proprie idee e i propri sentimenti, tentando di rapportarsi con tutto ciò che è il mondo esterno e lasciando, allo stesso tempo, che esso possa fluire e scorrere dentro di lui. E perchè no, dentro ciascuno di noi.

Una forma di conoscenza superiore, capace di travalicare i limiti delle parole e della materia e rendere la musica il linguaggio universale in grado di essere recepito anche da forme di vita che non sono umane, su questo pianeta e altrove. Ciò apre ad ipotesi delle quali non avremmo mai immaginato l’esistenza, a teorie che ci hanno sempre detto essere frutto della nostra fantasia, donando a “Lux” quell’ottimismo disinteressato di cui oggi, imprigionati tra un vorace presente e uno scheletrico futuro, sentiamo l’assoluto bisogno. Ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare di vivere in un’epoca nella quale, prima di immegersi del tutto nelle profondità remote del cosmo, dovremmo, per prima cosa, iniziare a guardare coloro che ci sono vicini, i più deboli e i più emarginati, coloro che, spesso, fingiamo di non vedere, desiderosi solamente di rinchiuderci nelle nostre piccole e ossessionanti vite virtuali. 

In tal senso le sonorità intrise di accattivanti beat synth-pop e new wave tipici degli anni Ottanta, un’epoca nella quale i rapporti tra le persone non erano ancora stati narcotizzati e miniaturizzati dall’avvento della rete globale, sono qualcosa da ascoltare, recepire ed assimiliare alla luce della ritrovata armonia tra dentro e fuori, luce e buio, corpo e spirito, nella consapevolezza, però, che un semplice ricordo o una banale rivisitazione, fine a sé stessa, servono a poco, se non riescono a risvegliare quelle energie e sensibilità sopite che sappiamo esistere ancora dentro ciascuno di noi, almeno finché continueremo a respirare, a immaginare, a splendere, a brillare.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.