lunedì, Ottobre 14, 2024
Il Parco Paranoico

Small Talk, Leatherette

Mik Brigante Sanseverino Novembre 2, 2023 Dischi Nessun commento su Small Talk, Leatherette

Parole fantasma; parole caotiche; parole armate; parole odiose; parole gettate nel trita-carne mediatico iper-tecnologico dei tempi moderni; parole con le quali si nascondono scomode verità; parole con le quali, invece, si diffondono comode, comodissime bugie; parole che, apparentemente, sono, solamente, un modo come un altro, per riempire quegli spazi di silenzio che, normalmente, ci mettono a disagio. Ma poi, quando ti rendi conto dei danni, delle ferite, delle violenze che quelle parole, così innocue, possono produrre, è troppo tardi o, magari, era proprio quello che ti eri prefissato d’ottenere.

Intanto le parole musicali dei Leatherette, apparentemente trascurabili, ingenue e leggere, si diffondono su un tessuto sonoro eterogeneo, nel quale anime diverse fanno sentire la loro peculiare voce, mescolando, di conseguenza, elementi pop stravaganti, strutture no-wave, aperture jazzistiche e divagazione alternative-rock, che conducono la band bolognese in un territorio selvaggio, nel quale ogni accordo è una nuova scoperta, ogni vibrazione è un nuovo viaggio, ogni idea diviene, istantaneamente, un nuovo motivo per sperimentare e progredire, in perfetta sintonia con la rumorosa, visionaria e martellante identità punkeggiante di questo progetto.

Ed intanto quelle che dovevano essere solo chiacchiere, i vaneggiamenti di una notte insonne, le narrazioni alcoliche davanti al banco di un bar, la voglia di mandare a fanculo chiese, parlamenti e studi televisivi, le frasi scambiate con creature sconosciute, che qualcuno, lassù, nei posti di comando, nei luoghi di controllo, vorrebbe farci vedere, sempre e comunque, come dei potenziali nemici di cui diffidare e di cui, magari, avere paura, assumono la consistenza positiva di un incontro costruttivo, di uno spunto di riflessione, di una visione diversa dei fatti della vita e del mondo. Parole che, allora, iniziano davvero a fare paura, perché rischiano di risvegliare quello spirito critico che, per troppi anni, per troppe crisi, per troppi conflitti, per troppe vittime, abbiamo tenuto sopito, accettando, pedissequamente, tutto quello che vi veniva imposto con le buone e, spesso, con le cattive.

Ed in questo oceano di parole che traboccano oltre gli argini pre-costituiti di questo sistema paternalistico, fobico e materialista che chiamiamo democrazia, nascono, come fu nel mare primordiale della vita, nuovi organismi, nuove scelte, nuovi linguaggi, nuovi talenti, nuove prospettive politiche, sociali ed economiche, nuovi sentimenti che se ne fottono di tutte le stereotipate, classiste, moraliste e meschine frasi di circostanza con cui riempiono il nulla con cui continuano ad ingannarci.  

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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