sabato, Dicembre 6, 2025
Il Parco Paranoico

Steady, Hyperdawn

Mik Brigante Sanseverino Novembre 26, 2023 Dischi Nessun commento su Steady, Hyperdawn

Le forme espressive del secolo scorso si sono disciolte, il pop ed il rock si sono, dapprima, liquefatti e, successivamente, si sono vaporizzati, mescolandosi, amalgamandosi e, soprattutto, dando forma a nubi dalla composizione chimica, sensoriale, percettiva, strumentale, melodica e verbale eterogenea. La stessa cosa, in fondo, avviene anche nel tessuto urbano delle nostre evolute metropoli, laddove esseri sconosciuti e apparentemente indaffarati, interagiscono tra loro, a volte in maniera costruttiva, altre volte in modo distruttivo, avvicinandosi ed allontanandosi continuamente, ma mostrando, sempre, una forte volontà a ricercare, ad evolvere, ad emozionarsi, a sfuggire a qualsiasi definizione.

“Steady” da voce al loro coraggio, quello di tutti coloro che si oppongono, con le loro piccole e grandi scelte, alla staticità praticata dalle eminenze oscure che bramano solamente avere il controllo delle nostre esistenze. Questi dieci brani oscillano, dunque, tra caos ed ordine, tra abbandono e speranza, tra libertà e compromesso, tentando di dare una consistenza ed una forma sonora nuova alle proprie trame elettroniche e re-immaginando, contemporaneamente, costruzioni musicali, verbali ed espressive diverse, capaci di scoprire quelli che saranno i nuovi territori estetici, politici, sociali e filosofici nei quali plasmare il pop ed il rock, il dub e l’ambient del nuovo millennio. Una musica sconosciuta, una musica che potesse contenere barlumi improvvisi di passato in un background completamente alternativo, quasi irreale, onirico e, allo stesso tempo, crudo e graffiante, perché, in fondo, nonostante la grandiosità tecnologica acquisita, i fantasmi che minacciano la nostra serenità e la nostra armonia sono sempre gli stessi.

C’è, dunque, una certa dose di inquietudine che si insinua nelle ricerche sonore degli Hyperdawn, un’intersezione dinamica di tempi e di spazi differenti, punti nei quali si contrappongono melodie e rumore, luce ed ombra, linearità e circolarità, ciò che è vero e reale e ciò che, invece, è solamente il frutto nocivo e contorto delle nostre paure. Ogni cosa, però, è destrutturata e utilizzata per provocare, invocare e definire quegli accattivanti cambi ritmici, di timbro e di prospettiva, estranei, rispetto a quella che è la normale forma canzone strofa-ritornello, che conducono, però, il disco verso il congedo finale, l’ominima “Steady”, lisergica, misteriosa ed essenziale. 

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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