sabato, Luglio 27, 2024
Il Parco Paranoico

Music For Film: Women Against The Bomb, Memorials

“Women against the bomb”, ovvero un gruppo di attiviste che diedero vita ad una comunità senza barriere, il cui scopo era, semplicemente, quello di opporsi alla cultura militarista americana, all’idea maniacale secondo cui la stabilità, il benessere e la sicurezza dipendessero, in modo diretto, dal proprio arsenale nucleare, da quante armi distruttive fossero stoccate nelle proprie basi militari segrete e da quante armi, sempre più micidiali, più distruttive e più potenti, sarebbero state ideate, costruite, stoccate e manutenute negli anni a venire.

Una cultura, profondamente maschilista, gerarchica, autoritaria e violenta, alla quale le donne libere di Greenham Common contrapponevano, invece, una visione del mondo e dell’umanità senza capi, senza gerarchie, senza violenza e soprattutto senza bombe pronte ad esplodere, ovunque, nel globo terracqueo, gli interessi dell’America e dei suoi alleati fossero minacciati, così da garantire loro il predominio sull’intero pianeta e sulle sue ricchezze.

Il duo composto da Verity Susman degli Electrelane e Matthew Simms dei Wire, i Memorials, dona forma sonora all’orizzonte amorevole che avevano quelle eroine dinanzi ai loro occhi, valorizzandolo con le proprie aperture melodiche e, allo stesso tempo, con le proprie sperimentazioni di matrice free jazz e neo-psichedelica, cercando di trovare, negli abissi oscuri di morte e distruzione, tra le divagazioni sonore più torbide e spettrali, il romanticismo perduto, ovvero la capacità di rapportarsi al mondo esterno, agli altri, agli sconosciuti, a coloro che, apparentemente, riteniamo diversi da noi, in modo fiducioso ed osmotico. Eravamo nel 1981, John Lennon era stato ammazzato da poco, ma “Imagine”, con il suo veemente e viscerale messaggio di pace universale, con la sua indomita fermezza nel condannare qualsiasi ideale politico, filosofico, economico, sociale, culturale o religioso ci rendesse, perennemente, avversari, nemici, timorosi di mostrare i propri sentimenti all’altro, era ancora via e presente. Ed oggi? Oggi l’ottimismo dei quell’epoca di ingenuità pare essersi dissipato, la tecnologia ha preso il sopravvento, imprigionando le persone comuni in comode e opportunistiche prigioni virtuali, così da lasciare il mondo in balia di despoti e tiranni e, soprattutto, di quella cultura del terrore, della vendetta e della violenza che non esita a rapire ed ammazzare civili inermi o a sottoporre un territorio, già ampiamente martoriato, ad una pioggia di missili che non otterrà alcun risultato utile e concreto, se non quello di amplificare il rabbioso desiderio di vendetta, di distruzione, di morte.       

La guerra è ovunque, in Europa, in Medio Oriente, un filo invisibili unisce scenari, storie e narrazioni diverse, che, però, finiscono tutte nello stesso modo: nelle lacrime, nelle ferite, nel dolore, nella solitudine, nel sangue, nella perdita di amici, familiari, compagni e compagne. Nella perdita, dunque, di quel futuro e quell’orizzonte migliore che le donne di Greenham Common avevano disegnato nei loro cuori e nelle loro menti; un disegno che i Memorials trasferiscono tra le trame dei loro album, abbracciando un futuro ignoto e bellicoso, con la speranza ridotta ad un esile stelo, uno stelo che il vento della guerra, il vento dei cani e dei maiali pinkfloydiani, agita con insofferenza e brutalità nel bel mezzo della notte, l’ennesima notte di sirene urlanti, di palazzi che crollano, di bambini che piangono disperati, di gente ammazzata, mentre le note di “Women Standing Strong” accompagnano il nostro cammino verso il nuovo ed incerto anno.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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