domenica, Dicembre 14, 2025
Il Parco Paranoico

Alreet?, Edward Graham Lewis

Mik Brigante Sanseverino Febbraio 1, 2025 Dischi Nessun commento su Alreet?, Edward Graham Lewis

“Alreet?” è uno spazio affrancato, uno spazio, finalmente, libero dalle ingerenze materiali e omologanti dei tempi moderni; uno spazio nel quale non esistono omogeneizzazione e parificazione di massa, ma ciascuno può orientare il proprio radar umano, sonoro, politico, etico e sentimentale laddove preferisce, soprattutto se – come fa Edward Graham Lewis – i suoi interessi e le sue ricerche sono volte alla sperimentazione di nuovi contenuti espressivi, concettuali e musicali.

Quando si compiono queste scelte, così risolutive e determinanti, il rischio dell’indifferenza è sempre alto, ma l’artista inglese mostra di non preoccuparsene più di tanto e fa benissimo, perché questo è un lavoro interessante, vivo e moderno. Ed, inoltre, non bisogna mai preoccuparsi troppo di questa nostra società, perennemente affamata di giudizi facili e semplicistici, di questa società sempre pronta a boicottare e criticare qualsiasi sguardo sia volto verso una direzione diversa, inattesa o discordante rispetto quelle che sono le mode e le certezze del momento.

Le divagazioni punkeggianti dei Wire restano, tutto sommato, il terreno fertile sul quale germogliano e crescono trame di matrice ambient, suoni sotterranei, elettronici e vulnerabili, incalzanti e veementi propagazioni spoken-word, un eterogeneo substrato di onde sonore dolenti, pulsanti, ironiche ed amorevoli.

Questo disco ha, infatti, come proprio risultato finale quello di metterci dinanzi ai nostri sentimenti e alle nostre emozioni, senza più filtri virtuali, senza più ingerenze esterne, senza più ombre, senza più teorie disfunzionali cui aggrapparsi, con le unghie e con gli artigli del consumismo liberista, per incolpare qualcun altro, un nemico invisibile, magari più povero e indifeso, delle nostre colpe e dei nostri errori. Siamo la nostra stessa sciagura, il nostro stesso dolore, la nostra stessa angoscia, la nostra stessa disfatta e, intanto, attraversiamo la linea delle percezioni ed approdiamo nel substrato minaccioso e disumano che ci spersonalizza, intossica e annichilisce. In fondo, come risuona nella conclusiva e cruda “Who The Hell”, senza la nostra umanità, noi, chi cazzo siamo?

Una domanda che rimane sospesa dentro di noi, sopra di noi, fuori di noi.

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About The Author

Michele Sanseverino è poeta, scrittore e ingegnere elettronico. Creatore della webzine di approfondimento musicale Paranoid Park (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine IndieForBunnies (www.indieforbunnies.com), intreccia analisi critica e sensibilità letteraria in uno sguardo che attraversa musica, poesia e cultura contemporanea. Nel 2025 ha pubblicato la raccolta di poesie "Poesie Senza Parole: Cartografie Di Un Lato Nascosto", opera che esplora le zone d’ombra e le risonanze interiori del vivere. Nel 2025 ha pubblicato l'antologia "Cronache Dal Parco Paranoico: Canzoni, Visioni e Futuri Mai Nati", articoli tratti dalla webzine Paranoid Park che ripercorrono il nostro cammino dalla fine della pandemia ad oggi. Inoltre: "Ultravioletto: Riedizione Fluida" e "Frammenti Di Tempesta: Riedizione Fluida"

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