Amniotico è il liquido primordiale nel quale nasciamo, ma anche lo spazio invisibile nel quale possiamo ancora galleggiare, sospesi tra memoria, ricordi, sogni ed emozioni. È un fluido sonoro e sensoriale che ci accoglie, ci comprende e ci riporta a contatto con le percezioni più spontanee e istintive: le gioie pure e spensierate, ma anche le ossessioni, le ingiustizie e le ombre scomode che, spesso, tendiamo a reprimere e dimenticare. Tutto ciò che avvertiamo nel profondo – bello o sgradevole che sia – diventa, però, parte integrante di quel viaggio che ci ha condotto fino a questo preciso istante, qui e adesso, permettendoci di rinascere, di ritrovare la forza di vivere senza maschere, di esprimere i nostri sentimenti più veri e più autentici con coraggio ed ostinazione.
Il video e la musica di “Amniotic” ci trasportano in un mondo rinnovato, vivo e pulsante bellezza, dove lo sguardo si rigenera e i contorni della realtà si dissolvono in nuove prospettive. È un universo fatto di trame shoegaze e di affascinanti sfumature dream-pop, un paesaggio sonoro che vibra nei toni del blu, dell’indaco, dell’azzurro. Sono i colori essenziali e fluidi del cielo, del mare, dell’acqua: l’acqua che è l’anima e il corpo del pianeta, la materia e l’elemento originario dal quale tutto ha avuto inizio.
La vita, in “Amniotic”, si rivela, intanto, come un intreccio di memoria e di innovazione, di storia e di mistero. Scorre in cicli e stagioni, si rigenera e si disperde, eppure nulla va mai perduto: ogni gesto, ogni voce, ogni sguardo, ogni scelta rimane scritta negli atomi, nelle molecole, nel flusso cosmico delle stelle. Stelle eterne e mortali assieme, stelle che ci ricordano di appartenere ad un cerchio di meraviglia e di magia che non conoscerà mai fine.
Se chiudiamo gli occhi e lasciamo che le parole di Nicole Fodritto ci guidino, ci sembra quasi di impugnare un telefono space-rock capace di collegarci, aldilà di qualsiasi tempo e qualsiasi luogo, con chi ci ha preceduto e con chi ancora deve venire. In quel contatto immaginario possiamo ascoltare il respiro degli antenati e il sussurro delle generazioni future, alle quali desideriamo lasciare in eredità un mondo più libero, pacifico, consapevole e giusto.
In fondo, è ciò che cerchiamo da sempre: custodire e trasmettere quella scintilla di vita e passione originaria che pulsa nel cuore di un embrione, fragile e potente, sospeso nel liquido amniotico, in ascolto silenzioso del tutto. È da lì che nascono le visioni, le note, le idee, le immagini che Swayglow raccoglie e rilancia, seguendo quel filo invisibile che giunge alla soglia dimenticata. Ed è proprio su quella soglia che “Amniotic” ha intenzione di arrivare, davanti alle segrete porte della percezione, pronte a riaprirsi per rivelarci un mondo mai visto prima – più vasto, più limpido, più vero. Un mondo che non è aldilà, ma già qui, se solo troviamo il coraggio di guardarlo senza più veli.
Quella chiave siamo proprio noi, ciascuno di noi.




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